Il Novecento è stato il secolo delle Macchine e della Fabbrica, simboli della piena affermazione della civiltà industriale e della produzione seriale, nuovi soggetti-oggetti che entrano nell’uso quotidiano e mutano in modo radicale le consuetudini di lavoro e vita dell’umanità, in contrapposizione con la civiltà rurale del passato. Le auto-mobili soppiantano i carri trainati dai cavalli e dai buoi, gli aereo-mobili solcano i cieli, rendendo possibile per gli esseri umani il sogno di Leonardo da Vinci. Il paesaggio non è più solamente naturale ma è disseminato da elementi nuovi come le ciminiere delle fabbriche, le infrastrutture ferroviarie, stradali, aereoportuali, gli idroscali, le centrali elettriche e a carbone. Il contributo intende indagare come l’arte e le Avanguardie del primo Novecento hanno colto questi mutamenti anticipando e forse influenzando la costruzione del nuovo paesaggio tecnologico e industriale, nel tentativo di trovare degli elementi materiali e culturali, utili nell’attuale fase post industriale, a ricomporre nel territorio i segni e le ferite del passato
Industria e paesaggio tecnologico, un'eredità da ricomporre nell'era postindustriale / Mele, Caterina - In: Stati Generali del Patrimonio Industriale 2022 / Currà E., Docci M., Menichelli C., Russo M., Severi L.. - ELETTRONICO. - Venezia : Marsilio Editori, 2022. - ISBN 978-88-297-1666-1. - pp. 615-630
Industria e paesaggio tecnologico, un'eredità da ricomporre nell'era postindustriale
Mele, Caterina
2022
Abstract
Il Novecento è stato il secolo delle Macchine e della Fabbrica, simboli della piena affermazione della civiltà industriale e della produzione seriale, nuovi soggetti-oggetti che entrano nell’uso quotidiano e mutano in modo radicale le consuetudini di lavoro e vita dell’umanità, in contrapposizione con la civiltà rurale del passato. Le auto-mobili soppiantano i carri trainati dai cavalli e dai buoi, gli aereo-mobili solcano i cieli, rendendo possibile per gli esseri umani il sogno di Leonardo da Vinci. Il paesaggio non è più solamente naturale ma è disseminato da elementi nuovi come le ciminiere delle fabbriche, le infrastrutture ferroviarie, stradali, aereoportuali, gli idroscali, le centrali elettriche e a carbone. Il contributo intende indagare come l’arte e le Avanguardie del primo Novecento hanno colto questi mutamenti anticipando e forse influenzando la costruzione del nuovo paesaggio tecnologico e industriale, nel tentativo di trovare degli elementi materiali e culturali, utili nell’attuale fase post industriale, a ricomporre nel territorio i segni e le ferite del passatoFile | Dimensione | Formato | |
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