Il paesaggio offre da sempre un’opportunità di confronto e riflessione interdisciplinare, rivelandosi un tema affascinante sotto prospettive di ricerca differenti che variano e si modificano nel tempo, correlandosi di ulteriori conoscenze, maggiore consapevolezza e adeguandosi a nuovi immaginari collettivi. A partire dalle considerazioni emerse dal convegno del 1998 dal titolo Il senso del paesaggio, il contributo intende soffermarsi nello specifico su quei paesaggi definiti fragili, marginalizzati, di scarto, prodotti dai processi di speculazione e da una gestione inefficace del territorio, a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta e sulle difficoltà, presenti ancora oggi, nel riuscire a intervenire in questi luoghi sopraffatti dal pregiudizio radicato che li vede come luoghi residuali e privi di potenzialità. La sfida consiste nel ribaltare questa visione e, nell’ottica di un minore consumo di suolo, sfruttare le opportunità tuttora presenti, seppur celate, che questi spazi ancora riservano, ripercorrendone la memoria storica e, partendo dai valori preesistenti, per ricreare una nuova identità in cui la società attuale possa riconoscersi.
Il senso del paesaggio: l'identità dei paesaggi fragili / Bergamo, Giulia - In: Il valore del patrimonio. Studi per Giulio Mondini / Bottero M.,Devoti C.. - STAMPA. - Sesto Fiorentino (FI) : All'Insegna del Giglio, 2022. - ISBN 9788892851573. - pp. 133-139 [10.36153/heredium03-013]
Il senso del paesaggio: l'identità dei paesaggi fragili
Bergamo, Giulia
2022
Abstract
Il paesaggio offre da sempre un’opportunità di confronto e riflessione interdisciplinare, rivelandosi un tema affascinante sotto prospettive di ricerca differenti che variano e si modificano nel tempo, correlandosi di ulteriori conoscenze, maggiore consapevolezza e adeguandosi a nuovi immaginari collettivi. A partire dalle considerazioni emerse dal convegno del 1998 dal titolo Il senso del paesaggio, il contributo intende soffermarsi nello specifico su quei paesaggi definiti fragili, marginalizzati, di scarto, prodotti dai processi di speculazione e da una gestione inefficace del territorio, a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta e sulle difficoltà, presenti ancora oggi, nel riuscire a intervenire in questi luoghi sopraffatti dal pregiudizio radicato che li vede come luoghi residuali e privi di potenzialità. La sfida consiste nel ribaltare questa visione e, nell’ottica di un minore consumo di suolo, sfruttare le opportunità tuttora presenti, seppur celate, che questi spazi ancora riservano, ripercorrendone la memoria storica e, partendo dai valori preesistenti, per ricreare una nuova identità in cui la società attuale possa riconoscersi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2974546