In un anno segnato da nuovi e vecchi conflitti, pandemia e cambiamento climatico, il numero di persone in fuga ha superato la soglia dei 100 milioni. Di questi, 60 milioni circa sono sfollati interni, ovvero persone che, pur fuggite dal luogo di residenza abituale, sono rimaste all’interno dei confini del proprio Stato, a cui si aggiungono circa 32 milioni di rifugiati (di cui quasi 6 milioni rifugiati Palestinesi), quasi 5 milioni di richiedenti asilo, altrettante persone bisognose di protezione internazionale e circa 3 milioni di apolidi. Oltre il 70% di chi lascia il proprio Paese cerca rifugio in uno Stato confinante e solo una piccola parte arriva in Europa. Tra il 2021 e i primi nove mesi del 2022, gli ingressi irregolari nei Paesi dell’Unione europea sono stati meno di 450 mila mentre tra 2021 e prima metà del 2022 sono state presentate quasi 1 milione di nuove domande d’asilo, di cui circa 100 mila in Italia. La carenza di canali di ingresso legali e sicuri costringono le persone in fuga, pur riconosciute e protette dal diritto internazionale, a mettersi nelle mani di trafficanti e ad affrontare viaggi lunghi e pericolosi, seguendo una varietà di rotte: le due rotte principali di accesso sono state quella del Mediterraneo Centrale e quella Balcanica. Sono poi oltre 12 milioni le persone che hanno fatto ingresso in Unione Europea dall’Ucraina dall’inizio del conflitto e sono circa 170 mila i cittadini ucraini arrivati in Italia a fine settembre 2022. Per la maggior parte questi hanno potuto fruire di una specifica forma di protezione temporanea della durata di 12 mesi che copre, a livello europeo, circa 5 milioni di persone. Il numero di persone in fuga e le richieste di protezione aumentano ovunque, mentre le forme di riconoscimento e protezione subiscono una contrazione e una diversificazione che rischiano di creare richiedenti asilo e rifugiati di serie A e di serie B, mentre chi scappa da disastri ambientali ed effetti del cambiamento climatico ancora fatica a veder riconosciuta il proprio status in assenza di un quadro condiviso.
2021-2022: Aumentano le persone in fuga, tra pandemia, conflitti e crisi climatica / Bolzoni, Magda - In: Il Diritto d’Asilo. Report 2022 Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati / Marchetti C., Molfetta M.C.. - ELETTRONICO. - Roma : Tau Editrice, 2022. - ISBN 979-12-5975-223-9. - pp. 21-42
2021-2022: Aumentano le persone in fuga, tra pandemia, conflitti e crisi climatica
Bolzoni, Magda
2022
Abstract
In un anno segnato da nuovi e vecchi conflitti, pandemia e cambiamento climatico, il numero di persone in fuga ha superato la soglia dei 100 milioni. Di questi, 60 milioni circa sono sfollati interni, ovvero persone che, pur fuggite dal luogo di residenza abituale, sono rimaste all’interno dei confini del proprio Stato, a cui si aggiungono circa 32 milioni di rifugiati (di cui quasi 6 milioni rifugiati Palestinesi), quasi 5 milioni di richiedenti asilo, altrettante persone bisognose di protezione internazionale e circa 3 milioni di apolidi. Oltre il 70% di chi lascia il proprio Paese cerca rifugio in uno Stato confinante e solo una piccola parte arriva in Europa. Tra il 2021 e i primi nove mesi del 2022, gli ingressi irregolari nei Paesi dell’Unione europea sono stati meno di 450 mila mentre tra 2021 e prima metà del 2022 sono state presentate quasi 1 milione di nuove domande d’asilo, di cui circa 100 mila in Italia. La carenza di canali di ingresso legali e sicuri costringono le persone in fuga, pur riconosciute e protette dal diritto internazionale, a mettersi nelle mani di trafficanti e ad affrontare viaggi lunghi e pericolosi, seguendo una varietà di rotte: le due rotte principali di accesso sono state quella del Mediterraneo Centrale e quella Balcanica. Sono poi oltre 12 milioni le persone che hanno fatto ingresso in Unione Europea dall’Ucraina dall’inizio del conflitto e sono circa 170 mila i cittadini ucraini arrivati in Italia a fine settembre 2022. Per la maggior parte questi hanno potuto fruire di una specifica forma di protezione temporanea della durata di 12 mesi che copre, a livello europeo, circa 5 milioni di persone. Il numero di persone in fuga e le richieste di protezione aumentano ovunque, mentre le forme di riconoscimento e protezione subiscono una contrazione e una diversificazione che rischiano di creare richiedenti asilo e rifugiati di serie A e di serie B, mentre chi scappa da disastri ambientali ed effetti del cambiamento climatico ancora fatica a veder riconosciuta il proprio status in assenza di un quadro condiviso.File | Dimensione | Formato | |
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