Palazzi e ville tra XVII e XVIII secolo

Il consolidarsi delle società di corte nel corso del Seicento e il rafforzarsi degli apparati statali portano le nobiltà italiane, dai possessori di feudi, ai patriziati urbani fino alla più recente nobiltà di toga, a ripensare e adeguare le proprie strategie insediative. Quasi ovunque, il palazzo urbano si conferma come il fulcro di un ‘sistema della casa’ aristocratico assai articolato, che può arrivare a comprendere diversi tipi di edifici residenziali. Nelle città, che si ristrutturano sulla base di gerarchie politiche tradotte in nuovi e articolati usi dello spazio, il potere di una casata tende a rappresentarsi in modi sempre meno autoreferenziali, e il palazzo consente di fare fronte a queste nuove esigenze.