Il tema della didattica in lingua inglese si inserisce in un processo di trasformazione e razionalizzazione delle offerte formative che, nelle esperienze del Politecnico di Torino, vanta una lunga tradizione. Il corso di laurea triennale in Architettura (Architecture) è stato attivato sin dall’anno accademico 2010-2011, frutto della sintesi di esperienze formative pregresse nelle due preesistenti Facoltà di Architettura e dei relativi corsi di laurea in Scienze dell’Architettura e Architettura e Design . I principali obiettivi si sono focalizzati sulla individuazione di un’offerta formativa integrata, già testata con ottimi risultati, che ha trovato in questa nuova formula didattica un suo punto di mediazione tra le attività multidisciplinari, “ateliers”, e le iniziative più tradizionali di workshop e corsi singoli. L’offerta formativa erogata in inglese all’inizio di questo nuovo percorso in realtà non presentava specificità tali da distinguersi da quella parallela in lingua italiana. Questo aspetto ha rappresentato una criticità che ha avviato processi di discussione interni che hanno interessato le diverse discipline e consentito nel tempo aggiustamenti e caratterizzazioni specifiche tra i due percorsi. Queste stesse tematiche hanno riguardato sin dall’inizio anche l’insegnamento Restoration theory, history and tecnique al 3° anno del Corso di Laurea in Architettura (Architecture). Il corso, interamente in lingua inglese, negli anni di prima apertura era frequentato in particolare da studenti italiani che intendevano migliorare le proprie competenze linguistiche e approfondire i temi della disciplina. La forte spinta verso l’avvio di un processo di internazionalizzazione promossa dall’ateneo torinese aveva attratto in parallelo studenti stranieri che inizialmente (dal 2010) si confrontavano con una realtà completamente diversa da quella di provenienza, con evidenti difficoltà nella lingua inglese, e penalizzando sia l’apprendimento della disciplina del restauro che l’integrazione con il contesto universitario. Oggi diversamente, a dieci anni di distanza secondo i dati rilevati nel corso dell’anno accademico 2018-19, l’insegnamento è stato frequentato da studenti di provenienza internazionale per una percentuale pari ad oltre il 90% degli iscritti, mentre la restante parte è composta da studenti italiani, rilevando peraltro un netto miglioramento nella padronanza della lingua inglese. Il bacino di provenienza degli utenti è quindi piuttosto eterogeneo e pone in evidenza, nell’ambito degli obiettivi preliminari e dei risultati attesi dichiarati nel programma di studi, alcune questioni strettamente connesse con la didattica del restauro agli studenti stranieri. L’articolazione del corso stesso richiede infatti una sintesi dei principi della disciplina del restauro nel confronto con il panorama internazionale ed un’attenzione specifica al processo metodologico che ispira il progetto di restauro in un contesto fortemente caratterizzato come quello italiano.

Restoration theory, history and techinique: didattica per il restauro per studenti stranieri al Politecnico di Torino / Novelli, Francesco - In: Il giuramento di Vitruvio. Spunti e riflessioni per la didattica nel restauro / Ottoni F., Coisson E., Donatelli A., Acierno M.. - STAMPA. - Roma : Edizioni Quasar, 2021. - ISBN 9788854912281. - pp. 117-124

Restoration theory, history and techinique: didattica per il restauro per studenti stranieri al Politecnico di Torino

Novelli Francesco
2021

Abstract

Il tema della didattica in lingua inglese si inserisce in un processo di trasformazione e razionalizzazione delle offerte formative che, nelle esperienze del Politecnico di Torino, vanta una lunga tradizione. Il corso di laurea triennale in Architettura (Architecture) è stato attivato sin dall’anno accademico 2010-2011, frutto della sintesi di esperienze formative pregresse nelle due preesistenti Facoltà di Architettura e dei relativi corsi di laurea in Scienze dell’Architettura e Architettura e Design . I principali obiettivi si sono focalizzati sulla individuazione di un’offerta formativa integrata, già testata con ottimi risultati, che ha trovato in questa nuova formula didattica un suo punto di mediazione tra le attività multidisciplinari, “ateliers”, e le iniziative più tradizionali di workshop e corsi singoli. L’offerta formativa erogata in inglese all’inizio di questo nuovo percorso in realtà non presentava specificità tali da distinguersi da quella parallela in lingua italiana. Questo aspetto ha rappresentato una criticità che ha avviato processi di discussione interni che hanno interessato le diverse discipline e consentito nel tempo aggiustamenti e caratterizzazioni specifiche tra i due percorsi. Queste stesse tematiche hanno riguardato sin dall’inizio anche l’insegnamento Restoration theory, history and tecnique al 3° anno del Corso di Laurea in Architettura (Architecture). Il corso, interamente in lingua inglese, negli anni di prima apertura era frequentato in particolare da studenti italiani che intendevano migliorare le proprie competenze linguistiche e approfondire i temi della disciplina. La forte spinta verso l’avvio di un processo di internazionalizzazione promossa dall’ateneo torinese aveva attratto in parallelo studenti stranieri che inizialmente (dal 2010) si confrontavano con una realtà completamente diversa da quella di provenienza, con evidenti difficoltà nella lingua inglese, e penalizzando sia l’apprendimento della disciplina del restauro che l’integrazione con il contesto universitario. Oggi diversamente, a dieci anni di distanza secondo i dati rilevati nel corso dell’anno accademico 2018-19, l’insegnamento è stato frequentato da studenti di provenienza internazionale per una percentuale pari ad oltre il 90% degli iscritti, mentre la restante parte è composta da studenti italiani, rilevando peraltro un netto miglioramento nella padronanza della lingua inglese. Il bacino di provenienza degli utenti è quindi piuttosto eterogeneo e pone in evidenza, nell’ambito degli obiettivi preliminari e dei risultati attesi dichiarati nel programma di studi, alcune questioni strettamente connesse con la didattica del restauro agli studenti stranieri. L’articolazione del corso stesso richiede infatti una sintesi dei principi della disciplina del restauro nel confronto con il panorama internazionale ed un’attenzione specifica al processo metodologico che ispira il progetto di restauro in un contesto fortemente caratterizzato come quello italiano.
2021
9788854912281
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2960426