La monografia tratta del pensiero e dell’opera di Bernard Rudofsky (1905-1988), l’architetto e autore, di origine austriaca, che visse in Italia, Brasile, Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, e infine Spagna. Produsse edifici modernisti negli anni Trenta (villa Oro, Napoli; casa Frontini e casa Arnstein, São Paulo), abbigliamento negli anni Quaranta (tra cui i bellissimi Bernardo Sandals), e molte provocanti mostre e pubblicazioni negli Stati Uniti e in Europa. Scrisse 9 libri editi, quasi tutti tradotti in giapponese da Kajima, e altri rimasti inediti. Il piú famoso fu Architecture without Architects (catalogo dell’omonima travelling exhibition), dedicato all’“architettura spontanea”, che ottenne grande successo di critica e di pubblico: l’edizione originale vendette piú di 100.000 copie; fu tradotto in sei lingue; lasciò un segno ideale e formale sull’architettura degli anni Sessanta e Settanta. Anche Streets for People, sulla qualità dello spazio pubblico, influenzò molto il progetto urbano del suo tempo. Ampia parte dell’eterogenea produzione intellettuale di Rudofsky fu dedicata all’approfondimento – tramite lo studio comparativo interculturale e la ricerca progettuale – del tema della qualità dell’abitare domestico. La monografia comprende una breve nota biografica, tre saggi critici, un regesto di 69 opere non letterarie e altri apparati (bibliografia). Il testo è accompagnato da una selezione di 301 immagini (di cui 39 a colori). Si tratta della traduzione in giapponese, ampiamente riveduta, della prima opera mai pubblicata su Rudofsky (2003). E' fondata su una conoscenza documentaria basata sullo studio degli archivi lasciati da Rudofsky e dalla lunga relazione con la vedova, Berta. Su questo ricchissima base di conoscenza, l’autore propone la sua interpretazione di alcuni fili conduttori (il progetto domestico, la qualità della vita materiale, il viaggio come strumento di conoscenza) che tengono insieme il pensiero e l’opera di Rudofsky, molto difficilmente incasellabile in categorie disciplinari, e che la rendono piú che mai attuale, in un periodo in cui le ragioni umanistiche del progetto sembrano perdute e la gente non ha consapevolezza delle motivazioni alla base delle proprie scelte quotidiane.

Bernard Rudofsky: seikatsu gijutsu no designer / Bocco, Andrea. - STAMPA. - (2021), pp. 1-326.

Bernard Rudofsky: seikatsu gijutsu no designer

Bocco,Andrea
2021

Abstract

La monografia tratta del pensiero e dell’opera di Bernard Rudofsky (1905-1988), l’architetto e autore, di origine austriaca, che visse in Italia, Brasile, Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, e infine Spagna. Produsse edifici modernisti negli anni Trenta (villa Oro, Napoli; casa Frontini e casa Arnstein, São Paulo), abbigliamento negli anni Quaranta (tra cui i bellissimi Bernardo Sandals), e molte provocanti mostre e pubblicazioni negli Stati Uniti e in Europa. Scrisse 9 libri editi, quasi tutti tradotti in giapponese da Kajima, e altri rimasti inediti. Il piú famoso fu Architecture without Architects (catalogo dell’omonima travelling exhibition), dedicato all’“architettura spontanea”, che ottenne grande successo di critica e di pubblico: l’edizione originale vendette piú di 100.000 copie; fu tradotto in sei lingue; lasciò un segno ideale e formale sull’architettura degli anni Sessanta e Settanta. Anche Streets for People, sulla qualità dello spazio pubblico, influenzò molto il progetto urbano del suo tempo. Ampia parte dell’eterogenea produzione intellettuale di Rudofsky fu dedicata all’approfondimento – tramite lo studio comparativo interculturale e la ricerca progettuale – del tema della qualità dell’abitare domestico. La monografia comprende una breve nota biografica, tre saggi critici, un regesto di 69 opere non letterarie e altri apparati (bibliografia). Il testo è accompagnato da una selezione di 301 immagini (di cui 39 a colori). Si tratta della traduzione in giapponese, ampiamente riveduta, della prima opera mai pubblicata su Rudofsky (2003). E' fondata su una conoscenza documentaria basata sullo studio degli archivi lasciati da Rudofsky e dalla lunga relazione con la vedova, Berta. Su questo ricchissima base di conoscenza, l’autore propone la sua interpretazione di alcuni fili conduttori (il progetto domestico, la qualità della vita materiale, il viaggio come strumento di conoscenza) che tengono insieme il pensiero e l’opera di Rudofsky, molto difficilmente incasellabile in categorie disciplinari, e che la rendono piú che mai attuale, in un periodo in cui le ragioni umanistiche del progetto sembrano perdute e la gente non ha consapevolezza delle motivazioni alla base delle proprie scelte quotidiane.
2021
9784306046887
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2955185