Rileggere la figura di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda Madama Reale di Casa Savoia, può sembrare a primo acchito concessione a una ‘moda’ inaugurata qualche anno orsono da una importante mostra e da alcune pubblicazioni di ampio respiro, destinate per prime a riportare all’attenzione la personalità complessa delle Reggenti alla corte sabauda. Tuttavia, non solo eco di un processo di ‘riappropriazione’ della cosiddetta età delle reggenze vuole essere questo volume a/dato alla competenza di trenta autori, quanto principalmente l’assunzione di un programma che mira a riportare alla giusta attenzione il ruolo fondamentale, svolto da Maria Giovanna, di preparazione dello Stato alle riforme volute dal figlio, per il quale aveva assunto il ruolo di «Madre e Tutrice». Un’attenzione allo Stato – questo il filo conduttore, per molti aspetti, della rilettura della sua Reggenza, come denunciato sin dalla scelta del sottotitolo di questo volume "Stato, capitale, architettura" – che si manifesta nella continuità, a cominciare dall’impresa portata a termine per quella straordinaria scenogra!a degli Stati che è il "Theatrum Sabaudiae", dove emerge l’urgenza di fare inserire, accanto a quella del marito defunto, la sua personale effigie, tra le più note della duchessa, posta in apertura del I volume, a precedere addirittura l’albero genealogico di Casa Savoia. Nonostante una Reggenza meno protratta di altre (1675-1684), un tentativo – rivelatosi vano – di prolungare il proprio controllo sullo Stato anche dopo la maggiore età del !glio, e il suo ritiro per i successivi quarant’anni di vita nella sua residenza di rappresentanza, quel Palazzo Madama che, già sede della corte della suocera, avrebbe fatto completamente rivedere per farne il proprio emblema, la figura di Maria Giovanna Battista che emerge dal lavoro sulle nuove fonti e dalla rilettura di quelle già note, è vivida e certamente imprescindibile, anche rispetto a quella imperitura del figlio.

Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Stato, capitale, architettura / Devoti, Chiara. - STAMPA. - Centro Studi delle Residenze Reali Sabaude, La civiltà delle corti V:(2021), pp. 1-582.

Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Stato, capitale, architettura

Devoti, Chiara
2021

Abstract

Rileggere la figura di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda Madama Reale di Casa Savoia, può sembrare a primo acchito concessione a una ‘moda’ inaugurata qualche anno orsono da una importante mostra e da alcune pubblicazioni di ampio respiro, destinate per prime a riportare all’attenzione la personalità complessa delle Reggenti alla corte sabauda. Tuttavia, non solo eco di un processo di ‘riappropriazione’ della cosiddetta età delle reggenze vuole essere questo volume a/dato alla competenza di trenta autori, quanto principalmente l’assunzione di un programma che mira a riportare alla giusta attenzione il ruolo fondamentale, svolto da Maria Giovanna, di preparazione dello Stato alle riforme volute dal figlio, per il quale aveva assunto il ruolo di «Madre e Tutrice». Un’attenzione allo Stato – questo il filo conduttore, per molti aspetti, della rilettura della sua Reggenza, come denunciato sin dalla scelta del sottotitolo di questo volume "Stato, capitale, architettura" – che si manifesta nella continuità, a cominciare dall’impresa portata a termine per quella straordinaria scenogra!a degli Stati che è il "Theatrum Sabaudiae", dove emerge l’urgenza di fare inserire, accanto a quella del marito defunto, la sua personale effigie, tra le più note della duchessa, posta in apertura del I volume, a precedere addirittura l’albero genealogico di Casa Savoia. Nonostante una Reggenza meno protratta di altre (1675-1684), un tentativo – rivelatosi vano – di prolungare il proprio controllo sullo Stato anche dopo la maggiore età del !glio, e il suo ritiro per i successivi quarant’anni di vita nella sua residenza di rappresentanza, quel Palazzo Madama che, già sede della corte della suocera, avrebbe fatto completamente rivedere per farne il proprio emblema, la figura di Maria Giovanna Battista che emerge dal lavoro sulle nuove fonti e dalla rilettura di quelle già note, è vivida e certamente imprescindibile, anche rispetto a quella imperitura del figlio.
2021
9788822267764
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2948252