L'articolo si propone di rileggere alcune fonti o documenti delle trasformazioni urbane a Torino nel ‘periodo francese’ secondo uno sguardo centrato sulla temporalità. Tale termine non indica solo i «tempi» della città che contraddistinguono sedimentazioni diverse del tessuto urbano (strade, edifici, quartieri), né solo i ritmi differenti con cui medesimi progetti di governo urbano (lottizzazione, vendita dei beni nazionali) sono divenuti operativi in parti diverse della città. Mettere al centro la temporalità, per un periodo così denso, significa anche riflettere sulle articolazioni fini del tempo, così che la città possa essere letta come «une somme d’événements dont quelques-uns peuvent être minuscules». La tesi è che, essendosi ormai chiarito a grandi linee il quadro istituzionale e politico di questo ‘ventennio breve’ nella storia della città, solo il passaggio «d’un registre à forte implication statique à une vision plus dynamique des choses» consenta di far emergere problemi, strategie, personaggi nuovi.
Turin (1798-1814): une approche des temporalités de la ville napoléonienne / Piccoli, Edoardo; Perniola, Giuseppina - In: Bâtir pour Napoléon: une architecture franco-italienne / Garric, J. F., Tedeschi, L., Rabreau, D.. - STAMPA. - Bruxelles : Editions Mardaga, 2021. - ISBN 9782804706326. - pp. 434-445
Turin (1798-1814): une approche des temporalités de la ville napoléonienne
Piccoli, Edoardo;Perniola, Giuseppina
2021
Abstract
L'articolo si propone di rileggere alcune fonti o documenti delle trasformazioni urbane a Torino nel ‘periodo francese’ secondo uno sguardo centrato sulla temporalità. Tale termine non indica solo i «tempi» della città che contraddistinguono sedimentazioni diverse del tessuto urbano (strade, edifici, quartieri), né solo i ritmi differenti con cui medesimi progetti di governo urbano (lottizzazione, vendita dei beni nazionali) sono divenuti operativi in parti diverse della città. Mettere al centro la temporalità, per un periodo così denso, significa anche riflettere sulle articolazioni fini del tempo, così che la città possa essere letta come «une somme d’événements dont quelques-uns peuvent être minuscules». La tesi è che, essendosi ormai chiarito a grandi linee il quadro istituzionale e politico di questo ‘ventennio breve’ nella storia della città, solo il passaggio «d’un registre à forte implication statique à une vision plus dynamique des choses» consenta di far emergere problemi, strategie, personaggi nuovi.File | Dimensione | Formato | |
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