La densità di cambiamenti che in questo inizio di 2020 stanno stravolgendo la nostra vita quotidiana, individuale e collettiva, è storica. La società del rischio teorizzata da decadi appare, a noi sociologhe di oggi, tanto anticipatrice quanto vertiginosamente modificata. In estrema sintesi, da argomenti sociali di inter-dipendenza globale socio-economico-politica à la Beck si è passati nell’arco di pochi giorni ad argomenti di inter-sopravvivenza. Non solo il numero di morti per Coronavirus è scioccante, ma lo sono anche molti comportamenti sociali per la paura di morire. La reazione della maggioranza dei responsabili politici occidentali pare essersi da subito allineata alla misura del rischio accettabile, su basi tecniche, statistiche e mediche. In questo contributo ci agganciamo alle riflessioni ormai trentennali di Luhmann (1998) su “chi comunica” e “chi comprende”. L’approccio partecipativo allo studio delle politiche urbane e territoriali ha più volte evidenziato il rischio che le attitudini tecnocratiche top-down rappresentano per le nostre democrazie.
La società della cura si attiva in patti alla pari / Ciaffi, D.; Saporito, E. - In: Manifesto dei sociologi e delle sociologhe dell'ambiente e del territorio sulle città e le aree naturali del dopo Covid-19 / Nuvolati G., Spanu S.. - STAMPA. - Milano : Ledizioni, 2020. - ISBN 9788855262873. - pp. 127-130
La società della cura si attiva in patti alla pari
Ciaffi D.;Saporito E.
2020
Abstract
La densità di cambiamenti che in questo inizio di 2020 stanno stravolgendo la nostra vita quotidiana, individuale e collettiva, è storica. La società del rischio teorizzata da decadi appare, a noi sociologhe di oggi, tanto anticipatrice quanto vertiginosamente modificata. In estrema sintesi, da argomenti sociali di inter-dipendenza globale socio-economico-politica à la Beck si è passati nell’arco di pochi giorni ad argomenti di inter-sopravvivenza. Non solo il numero di morti per Coronavirus è scioccante, ma lo sono anche molti comportamenti sociali per la paura di morire. La reazione della maggioranza dei responsabili politici occidentali pare essersi da subito allineata alla misura del rischio accettabile, su basi tecniche, statistiche e mediche. In questo contributo ci agganciamo alle riflessioni ormai trentennali di Luhmann (1998) su “chi comunica” e “chi comprende”. L’approccio partecipativo allo studio delle politiche urbane e territoriali ha più volte evidenziato il rischio che le attitudini tecnocratiche top-down rappresentano per le nostre democrazie.File | Dimensione | Formato | |
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