Il saggio, in lingua francese come l’intero volume in cui è inserito, illustra criticamente una serie di esperienze di insegnamento e “cantieri” di ricerca condotti al Politecnico di Torino nella sfera del restauro architettonico, inquadrandoli sullo sfondo del dibattito italiano contemporaneo e della necessaria apertura ai contesti internazionali. Attraverso la disamina di casi che rappresentano effettivi cantieri attivati con convenzioni e programmi di ricerca, si esplicano le tensioni progettuali che configurano progetti “aperti”, dove, nello stretto rapporto tra conoscenza e restauro, è già la prima fase, sovente, a suggerire le corrette azioni da svolgere nella seconda, in uno specifico bilancio costi-benefici. Si mira a rispondere alle esigenze culturali dell’architettura attraverso ipotesi che, sulla base del governo della trasformazione dell’esistente, ne prefigurino la messa in valore attraverso un riordino delle funzioni già presenti o l’inserimento di aggiornati usi attivi, tendendo anche a promuovere quelle azioni di manutenzione programmata che superano l’evento limitato nel tempo qual è il cantiere di restauro, per giungere a occasioni di cura diacronica. Le proposte di adeguamento e rifunzionalizzazione scaturiscono, oltreché dall’analisi della consistenza, da quella delle vocazioni del contesto, e maturano anche attraverso masterplan, propedeutici al progetto di intervento di restauro/riuso. Quest’ultimo viene controllato a scala architettonica, e ricondotto poi alla verifica del rispetto degli obiettivi di conservazione e valorizzazione integrati. Sono presi in esame i fattori di rischio e le potenzialità dei manufatti, la loro capacità residua di assecondare una determinata funzione, che deve essere in primo luogo compatibile, anche in relazione alle norme e direttive vigenti, in termini sia di fruizione sia di materiali per il restauro. I criteri guida del progetto, in contesti patrimoniali contraddistinti da significativi valori culturali, sono quelli del minimo intervento, della distinguibilità e della qualità delle innovazioni introdotte, di un certo grado di reversibilità, della durabilità come tensione verso la sostenibilità culturale. Tra i casi esplicati sono richiamati il patrimonio diffuso dello spazio alpino occidentale, il sito dei castelli di Rivara, i castelli di Racconigi, Govone e Agliè come elementi del sito seriale UNESCO delle Residenze Sabaude. Il saggio è la sintesi della conferenza « Enjeux, pratiques et perspectives de la restauration architecturale. Expérience d’enseignement et ‘chantiers’ de recherche au Politecnico de Torino » tenuta il 13 novembre 2019 presso l’Université Clermont-Auvergne, in qualità di professeure invitée del Centre d’Histoire Espaces et Cultures (coord. prof. Bruno Phalip). Il saggio è stato composto su invito di Bruno Phalip e Fabienne Chevallier, curatori del volume collettaneo pubblicato nella collana “Histoires Croisées” delle Presses Universitaires Blaise-Pascal di Clermont-Ferrand.

Enjeux, pratiques et perspectives de la restauration architecturale / Naretto, Monica (HISTOIRES CROISÉES). - In: Pour une histoire de la restauration monumentale (XIXe – début XXe siècle). Un manifeste pour le temps présent / Phalip B., Chevallier F.(dir.). - STAMPA. - Clermont-Ferrand : Presses Universitaires Blaise-Pascal, 2021. - ISBN 9782845169876. - pp. 379-394

Enjeux, pratiques et perspectives de la restauration architecturale

NARETTO MONICA
2021

Abstract

Il saggio, in lingua francese come l’intero volume in cui è inserito, illustra criticamente una serie di esperienze di insegnamento e “cantieri” di ricerca condotti al Politecnico di Torino nella sfera del restauro architettonico, inquadrandoli sullo sfondo del dibattito italiano contemporaneo e della necessaria apertura ai contesti internazionali. Attraverso la disamina di casi che rappresentano effettivi cantieri attivati con convenzioni e programmi di ricerca, si esplicano le tensioni progettuali che configurano progetti “aperti”, dove, nello stretto rapporto tra conoscenza e restauro, è già la prima fase, sovente, a suggerire le corrette azioni da svolgere nella seconda, in uno specifico bilancio costi-benefici. Si mira a rispondere alle esigenze culturali dell’architettura attraverso ipotesi che, sulla base del governo della trasformazione dell’esistente, ne prefigurino la messa in valore attraverso un riordino delle funzioni già presenti o l’inserimento di aggiornati usi attivi, tendendo anche a promuovere quelle azioni di manutenzione programmata che superano l’evento limitato nel tempo qual è il cantiere di restauro, per giungere a occasioni di cura diacronica. Le proposte di adeguamento e rifunzionalizzazione scaturiscono, oltreché dall’analisi della consistenza, da quella delle vocazioni del contesto, e maturano anche attraverso masterplan, propedeutici al progetto di intervento di restauro/riuso. Quest’ultimo viene controllato a scala architettonica, e ricondotto poi alla verifica del rispetto degli obiettivi di conservazione e valorizzazione integrati. Sono presi in esame i fattori di rischio e le potenzialità dei manufatti, la loro capacità residua di assecondare una determinata funzione, che deve essere in primo luogo compatibile, anche in relazione alle norme e direttive vigenti, in termini sia di fruizione sia di materiali per il restauro. I criteri guida del progetto, in contesti patrimoniali contraddistinti da significativi valori culturali, sono quelli del minimo intervento, della distinguibilità e della qualità delle innovazioni introdotte, di un certo grado di reversibilità, della durabilità come tensione verso la sostenibilità culturale. Tra i casi esplicati sono richiamati il patrimonio diffuso dello spazio alpino occidentale, il sito dei castelli di Rivara, i castelli di Racconigi, Govone e Agliè come elementi del sito seriale UNESCO delle Residenze Sabaude. Il saggio è la sintesi della conferenza « Enjeux, pratiques et perspectives de la restauration architecturale. Expérience d’enseignement et ‘chantiers’ de recherche au Politecnico de Torino » tenuta il 13 novembre 2019 presso l’Université Clermont-Auvergne, in qualità di professeure invitée del Centre d’Histoire Espaces et Cultures (coord. prof. Bruno Phalip). Il saggio è stato composto su invito di Bruno Phalip e Fabienne Chevallier, curatori del volume collettaneo pubblicato nella collana “Histoires Croisées” delle Presses Universitaires Blaise-Pascal di Clermont-Ferrand.
2021
9782845169876
Pour une histoire de la restauration monumentale (XIXe – début XXe siècle). Un manifeste pour le temps présent
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
2021_Naretto_Restauration architecturale_dans Phalip Chevallier.pdf

accesso riservato

Descrizione: post print versione editoriale
Tipologia: 2a Post-print versione editoriale / Version of Record
Licenza: Non Pubblico - Accesso privato/ristretto
Dimensione 25.6 MB
Formato Adobe PDF
25.6 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Conférence Naretto Clermont.pdf

accesso riservato

Descrizione: Locandina Conferenza Université Clermont-Auvergne novembre 2019
Tipologia: Altro materiale allegato
Licenza: Non Pubblico - Accesso privato/ristretto
Dimensione 369.18 kB
Formato Adobe PDF
369.18 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2918534