Tra le azioni progettuali più radicali che si possono sviluppare per incrementare la biodiversità c’è la creazione di nuovi ecosistemi. Di tradizionale pertinenza dell’ingegneria ecologica, a questo tipo di progetti si è rivolta con crescente attenzione in anni recenti la disciplina dell’architettura del paesaggio, soprattutto per quanto riguarda il disegno di nuovi ecosistemi in ambito urbano. Progettare un ecosistema all’interno di una città, rende necessario lavorare anzitutto sul tema della coesistenza tra uomo e nuove specie introdotte, vegetali e animali, richiedendo soluzioni non solo di carattere ecologico, ma anche spaziale, in grado di gestirne le interazioni e disegnare gli spazi della convivenza. Una convivenza che, come dimostrano anche i due progetti discussi (un'area umida e un bosco), può essere favorita dal progetto ricercando una "giusta distanza" tra uomo e natura, che protegga i nuovi habitat dall'impatto antropico, ma al contempo stimoli una presa di coscienza del valore ambientale dei nuovi ecosistemi. Una distanza concepita quindi non come antinomica rispetto all’auspicata convergenza uomo-natura, ma come mezzo per perseguirla in modo più efficace.
Progettare la distanza: interazioni uomo-natura nei nuovi ecosistemi urbani / Salizzoni, EMMA PAOLA GERMANA - In: Nature in città. Biodiversità e progetto di paesaggio in Italia / Gabbianelli A., Rinaldi B.M., Salizzoni E.. - STAMPA. - Bologna : il Mulino, 2021. - ISBN 978-88-15-29353-4. - pp. 103-119
Progettare la distanza: interazioni uomo-natura nei nuovi ecosistemi urbani
Emma Salizzoni
2021
Abstract
Tra le azioni progettuali più radicali che si possono sviluppare per incrementare la biodiversità c’è la creazione di nuovi ecosistemi. Di tradizionale pertinenza dell’ingegneria ecologica, a questo tipo di progetti si è rivolta con crescente attenzione in anni recenti la disciplina dell’architettura del paesaggio, soprattutto per quanto riguarda il disegno di nuovi ecosistemi in ambito urbano. Progettare un ecosistema all’interno di una città, rende necessario lavorare anzitutto sul tema della coesistenza tra uomo e nuove specie introdotte, vegetali e animali, richiedendo soluzioni non solo di carattere ecologico, ma anche spaziale, in grado di gestirne le interazioni e disegnare gli spazi della convivenza. Una convivenza che, come dimostrano anche i due progetti discussi (un'area umida e un bosco), può essere favorita dal progetto ricercando una "giusta distanza" tra uomo e natura, che protegga i nuovi habitat dall'impatto antropico, ma al contempo stimoli una presa di coscienza del valore ambientale dei nuovi ecosistemi. Una distanza concepita quindi non come antinomica rispetto all’auspicata convergenza uomo-natura, ma come mezzo per perseguirla in modo più efficace.File | Dimensione | Formato | |
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