Ambito di attività L’attività di ricerca svolta da Massimo Crotti e Antonio De Rossi – DAD Politecnico di Torino – ha supportato e contribuito alla concezione architettonica, condotta dai professionisti, e alla definizione del programma funzionale di concerto con l’amministrazione comunale. L’esito progettuale fa parte dell’attività di terza missione che i docenti conducono, da oltre un decennio, a sostegno delle iniziative del piccolo comune alpino e per la valorizzazione del patrimonio architettonico e lo sviluppo locale dei territori montani. Il progetto Ostana, Valades Occitanes del Piemonte, alta Valle Po; a pochi chilometri dalle sorgenti del grande fiume e di fronte alla straordinaria piramide del Monviso. Un paese, con diverse borgate in abbandono, che a partire dalla metà degli anni ’80 ha deciso di scommettere sulla qualità dell’architettura e del paesaggio come leva dello sviluppo locale e della rigenerazione della comunità; strategia che ha permesso il passaggio dai 5 abitanti di trent’anni fa (erano 1200 nel 1921) agli attuali 50 residenti, tra cui nuovamente dei bambini. Il Centro Culturale Lou Pourtoun rappresenta soltanto l’ultimo tassello di questa strategia che intreccia qualità architettonica, politiche culturali e rinascita sociale ed economica. Collocato a 1.400 metri di quota nel cuore di un’antica borgata tardo medievale Miribrart, Lou Pourtoun deve il suo nome alla tipologia insediativa, caratteristica della borgata, che è alla base del progetto: una strada coperta – il pourtoun in occitano –, ortogonale al pendio, su cui si affacciano a monte e a valle le cellule edilizie dando vita a una specie di piccolo villaggio ospitato sotto un unico tetto. Il pourtoun è quindi al contempo uno spazio interno e una via esterna, su cui vengono ad allinearsi le case della borgata. L’edificio è organizzato su tre livelli, tra loro collegati e accessibili direttamente dalle diverse quote del pendio. Il piano inferiore ospita un grande spazio per esposizioni, proiezioni, conferenze; ai due livelli superiori sono organizzati i locali per le diverse attività culturali e ricreative intorno allo spazio centrale del pourtoun da cui, attraverso le alte vetrate, il volume si schiude agli scorci della borgata e al paesaggio del gruppo del Monviso. Il Centro culturale, completamente in pietra e dall’immagine fortemente massiva – ma in realtà profondamente cavo al proprio interno – trova nel disegno verticale delle vetrate, nella disposizione delle aperture e negli sguinci in corten il punto di inquieto equilibrio tra il tempo lungo della storia e l’architettura alpina contemporanea.
Centro Culturale "Lou Pourtoun" a Ostana (CN) / Crotti, Massimo; De Rossi, Antonio; Forsans, Marie-Pierre; Trabacca, Roberto; Depaoli, Giovanni. - STAMPA. - (2016).
Centro Culturale "Lou Pourtoun" a Ostana (CN)
Crotti, Massimo;De Rossi, Antonio;Forsans, Marie-Pierre;
2016
Abstract
Ambito di attività L’attività di ricerca svolta da Massimo Crotti e Antonio De Rossi – DAD Politecnico di Torino – ha supportato e contribuito alla concezione architettonica, condotta dai professionisti, e alla definizione del programma funzionale di concerto con l’amministrazione comunale. L’esito progettuale fa parte dell’attività di terza missione che i docenti conducono, da oltre un decennio, a sostegno delle iniziative del piccolo comune alpino e per la valorizzazione del patrimonio architettonico e lo sviluppo locale dei territori montani. Il progetto Ostana, Valades Occitanes del Piemonte, alta Valle Po; a pochi chilometri dalle sorgenti del grande fiume e di fronte alla straordinaria piramide del Monviso. Un paese, con diverse borgate in abbandono, che a partire dalla metà degli anni ’80 ha deciso di scommettere sulla qualità dell’architettura e del paesaggio come leva dello sviluppo locale e della rigenerazione della comunità; strategia che ha permesso il passaggio dai 5 abitanti di trent’anni fa (erano 1200 nel 1921) agli attuali 50 residenti, tra cui nuovamente dei bambini. Il Centro Culturale Lou Pourtoun rappresenta soltanto l’ultimo tassello di questa strategia che intreccia qualità architettonica, politiche culturali e rinascita sociale ed economica. Collocato a 1.400 metri di quota nel cuore di un’antica borgata tardo medievale Miribrart, Lou Pourtoun deve il suo nome alla tipologia insediativa, caratteristica della borgata, che è alla base del progetto: una strada coperta – il pourtoun in occitano –, ortogonale al pendio, su cui si affacciano a monte e a valle le cellule edilizie dando vita a una specie di piccolo villaggio ospitato sotto un unico tetto. Il pourtoun è quindi al contempo uno spazio interno e una via esterna, su cui vengono ad allinearsi le case della borgata. L’edificio è organizzato su tre livelli, tra loro collegati e accessibili direttamente dalle diverse quote del pendio. Il piano inferiore ospita un grande spazio per esposizioni, proiezioni, conferenze; ai due livelli superiori sono organizzati i locali per le diverse attività culturali e ricreative intorno allo spazio centrale del pourtoun da cui, attraverso le alte vetrate, il volume si schiude agli scorci della borgata e al paesaggio del gruppo del Monviso. Il Centro culturale, completamente in pietra e dall’immagine fortemente massiva – ma in realtà profondamente cavo al proprio interno – trova nel disegno verticale delle vetrate, nella disposizione delle aperture e negli sguinci in corten il punto di inquieto equilibrio tra il tempo lungo della storia e l’architettura alpina contemporanea.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2885764