Ci sono termini che, invece di inquadrare una definizione precisa, tendono ad assorbire significati. Sostenibilità è senz’altro uno di questi. Chi lo pronuncia può intendere cose estremamente diverse e ancora maggiore è la varietà di interpretazioni possibili per chi lo ascolta e, inevitabilmente, vi proietta le proprie convinzioni e aspettative. Come architetti ne facciamo un uso fin troppo ampio: costretti dall’urgenza delle questioni coinvolte e insieme inclini a sfruttare l’intrinseca “bontà” del concetto (chi può dirsi contro un impiego responsabile delle risorse?), finiamo spesso per essere vittime dell’ambiguità delle sue applicazioni operative. There are terms that, instead of framing a precise definition, tend to absorb meanings. Sustainability is certainly one of these. Those who pronounce it can understand extremely different things, and even greater is the variety of interpretations possible for those who listen to this word, inevitably projecting their beliefs and expectations on it. As architects, we make far too wide use of it: forced by the urgency of the issues involved and, at the same time, inclined to exploit the intrinsic "goodness" of the concept (who could claim to be against a responsible use of resources?), we often end up being victims of the ambiguity of its operational applications.
Senza avanzi non si avanza. Per un’ecologia del discorso sulla sostenibilità in architettura / The Surplus Value of Surpluses: For an Ecology of the Debate About Sustainability in Architecture / Corbellini, G. - In: Ossigeno, 7. Elements of LifeSTAMPA. - Faenza : Nutsforlife, 2020. - ISBN 978-88-944736-3-6. - pp. 128-139
Senza avanzi non si avanza. Per un’ecologia del discorso sulla sostenibilità in architettura / The Surplus Value of Surpluses: For an Ecology of the Debate About Sustainability in Architecture
Corbellini, G.
2020
Abstract
Ci sono termini che, invece di inquadrare una definizione precisa, tendono ad assorbire significati. Sostenibilità è senz’altro uno di questi. Chi lo pronuncia può intendere cose estremamente diverse e ancora maggiore è la varietà di interpretazioni possibili per chi lo ascolta e, inevitabilmente, vi proietta le proprie convinzioni e aspettative. Come architetti ne facciamo un uso fin troppo ampio: costretti dall’urgenza delle questioni coinvolte e insieme inclini a sfruttare l’intrinseca “bontà” del concetto (chi può dirsi contro un impiego responsabile delle risorse?), finiamo spesso per essere vittime dell’ambiguità delle sue applicazioni operative. There are terms that, instead of framing a precise definition, tend to absorb meanings. Sustainability is certainly one of these. Those who pronounce it can understand extremely different things, and even greater is the variety of interpretations possible for those who listen to this word, inevitably projecting their beliefs and expectations on it. As architects, we make far too wide use of it: forced by the urgency of the issues involved and, at the same time, inclined to exploit the intrinsic "goodness" of the concept (who could claim to be against a responsible use of resources?), we often end up being victims of the ambiguity of its operational applications.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2847211