L’estetica in architettura viene fin troppo spesso ridotta a una dimensione figurativo-stilistica, escludendola dalle teorizzazioni sul progetto. Al contrario l’articolo si interroga sulla natura profondamente estetica dell’architettura: da un lato ridefinendo la sua ontologica eteronomia dal punto di vista progettuale, dall'altro guardando all’opera d’arte con gli occhi della teoria dei sistemi. Emerge così una teoria del progettare che è anche una teoria dell’architettura, e che riconsegna all'estetica il ruolo che storicamente ha sempre avuto: di essere il metro della riuscita formativa del progetto. Questo richiede uno sguardo sia prettamente architettonico, per esemplificare e inserire storicamente questa possibilità, sia uno sguardo filosofico, per indagare premesse e conseguenze concettuali di questa ipotesi. Per questo, l’articolo propone una lettura parallela: da un lato l’estetica nella riflessione architettonica, dall'altro in quella filosofia, senza intersezioni tra le due parti. Al lettore è lasciato il compito, e la libertà, di costruire i ponti tra le due letture, nell'idea che gli spunti di una parte nutrano evoluzioni possibili anche per l’altra, e che in quelle soglie la teoria possa davvero tradursi in pratiche. Nowadays, design theories often understate the relevance of aesthetic, as it could be reduced to a stylistic feature. Conversely, the paper investigates the aesthetic nature of architecture: both by inquiring into its ontological heteronomy from the point of view of design, and by looking at the work of art according to the theory of systems. Thus, the paper defines a theory of design which is a theory of architecture too, as it elevates the aesthetic to a most prominent role – consistent with its historical relevance, indeed: that is, to be the genuine criteria for evaluating the formative success of the project. For such a goal, both an architectural glance, to relate this perspective to actual design, and a philosophical one, to understand premises and consequence of such hypothesis, are mandatory. That’s why the paper proposes a side-by-side reading: on the one hand, an architectural thought about aesthetic, on the other, a philosophical one. The reader will have the chance, and the power, to build bridges between the two parts, so that the punctual inspiration of one part could serve also for the other: and in the belief that in those thresholds, theory may be changed in practices.

La forma delle forme. Il progetto dell’architettura tra necessità e possibilità / Deregibus, Carlo; Giustiniano, Alberto - In: Scenari. Aesthetics and Architecture / Aurosa Alison (a cura di). - ELETTRONICO. - Milano - Udine : MIMESIS EDIZIONI, 2020. - ISBN 9788857569987. - pp. 55-74

La forma delle forme. Il progetto dell’architettura tra necessità e possibilità

Deregibus Carlo;
2020

Abstract

L’estetica in architettura viene fin troppo spesso ridotta a una dimensione figurativo-stilistica, escludendola dalle teorizzazioni sul progetto. Al contrario l’articolo si interroga sulla natura profondamente estetica dell’architettura: da un lato ridefinendo la sua ontologica eteronomia dal punto di vista progettuale, dall'altro guardando all’opera d’arte con gli occhi della teoria dei sistemi. Emerge così una teoria del progettare che è anche una teoria dell’architettura, e che riconsegna all'estetica il ruolo che storicamente ha sempre avuto: di essere il metro della riuscita formativa del progetto. Questo richiede uno sguardo sia prettamente architettonico, per esemplificare e inserire storicamente questa possibilità, sia uno sguardo filosofico, per indagare premesse e conseguenze concettuali di questa ipotesi. Per questo, l’articolo propone una lettura parallela: da un lato l’estetica nella riflessione architettonica, dall'altro in quella filosofia, senza intersezioni tra le due parti. Al lettore è lasciato il compito, e la libertà, di costruire i ponti tra le due letture, nell'idea che gli spunti di una parte nutrano evoluzioni possibili anche per l’altra, e che in quelle soglie la teoria possa davvero tradursi in pratiche. Nowadays, design theories often understate the relevance of aesthetic, as it could be reduced to a stylistic feature. Conversely, the paper investigates the aesthetic nature of architecture: both by inquiring into its ontological heteronomy from the point of view of design, and by looking at the work of art according to the theory of systems. Thus, the paper defines a theory of design which is a theory of architecture too, as it elevates the aesthetic to a most prominent role – consistent with its historical relevance, indeed: that is, to be the genuine criteria for evaluating the formative success of the project. For such a goal, both an architectural glance, to relate this perspective to actual design, and a philosophical one, to understand premises and consequence of such hypothesis, are mandatory. That’s why the paper proposes a side-by-side reading: on the one hand, an architectural thought about aesthetic, on the other, a philosophical one. The reader will have the chance, and the power, to build bridges between the two parts, so that the punctual inspiration of one part could serve also for the other: and in the belief that in those thresholds, theory may be changed in practices.
2020
9788857569987
Scenari. Aesthetics and Architecture
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2841701