La forma urbana e l’edilizia della città-capitale sabauda sono frutto, in gran parte, di esperienze di comunità di maestranze provenienti da paesi stranieri: il Canton Ticino e la Savoia in particolare, esperienza che accomuna Torino a gran parte degli stati nazionali europei. Nei cantieri sabaudi del XVII e XVIII secolo emerge infatti la capacità organizzativa, culturale e materiale, delle maestranze di origine lombardo-ticinese. I cantieri della fortificazione, come del resto le fabbriche ducali in genere, sono infatti affidati a impresari e a figure professionali luganesi di alto livello di specializzazione; queste maestranze sono attive in Piemonte dalla fine del Cinquecento e caratterizzano la consistenza materiale dei vari cantieri della città-capitale determinandone la forma urbana. Sotto la guida degli architetti ducali operano impresari e muratori, scalpellini, marmorari e lapicidi, pittori, scultori e stuccatori scelti per la grande competenza tecnica e la capacità lavorativa e organizzativa richiamati dalla richiesta massiccia di manodopera specializzata nel campo dell’edilizia pur mantenendo uno stretto rapporto con la terra d'origine, a garanzia della circolazione dei saperi e dell’affidabilità di mestiere. In modo, per così dire, analogo anche le maestranze savoiarde, specializzate in particolare in carpenteria lignea, sono attive e presenti nei cantieri sabaudi e sviluppano forme e modi tipici della patria d'origine. Come si struttura questa presenza multiculturale a Torino e in Piemonte? Quali sono i livelli di accettazione da parte delle istituzioni preposte al cantiere e quali i risultati sulla forma della città? Attraverso quali linguaggi specifici si definisce la loro presenza? Il contributo, con analisi documentarie e materiali, dà conto della consistenza del cantiere e dei modi e metodi applicati da quelle figure professionali.

Gli stranieri a Torino “il mestiere tradotto in arte”. La solidarietà, le maestranze e il cantiere di luganesi e savoiardi per la forma urbana e le residenze di corte tra XVI e XVIII secolo / Cuneo, Cristina - In: La città multietnica nel mondo mediterraneo. Porti, cantieri, minoranze / Alireza Naser Eslami, Marco Folin. - STAMPA. - Milano : Bruno Mondadori, 2019. - ISBN 9788867742592. - pp. 99-109

Gli stranieri a Torino “il mestiere tradotto in arte”. La solidarietà, le maestranze e il cantiere di luganesi e savoiardi per la forma urbana e le residenze di corte tra XVI e XVIII secolo

Cuneo
2019

Abstract

La forma urbana e l’edilizia della città-capitale sabauda sono frutto, in gran parte, di esperienze di comunità di maestranze provenienti da paesi stranieri: il Canton Ticino e la Savoia in particolare, esperienza che accomuna Torino a gran parte degli stati nazionali europei. Nei cantieri sabaudi del XVII e XVIII secolo emerge infatti la capacità organizzativa, culturale e materiale, delle maestranze di origine lombardo-ticinese. I cantieri della fortificazione, come del resto le fabbriche ducali in genere, sono infatti affidati a impresari e a figure professionali luganesi di alto livello di specializzazione; queste maestranze sono attive in Piemonte dalla fine del Cinquecento e caratterizzano la consistenza materiale dei vari cantieri della città-capitale determinandone la forma urbana. Sotto la guida degli architetti ducali operano impresari e muratori, scalpellini, marmorari e lapicidi, pittori, scultori e stuccatori scelti per la grande competenza tecnica e la capacità lavorativa e organizzativa richiamati dalla richiesta massiccia di manodopera specializzata nel campo dell’edilizia pur mantenendo uno stretto rapporto con la terra d'origine, a garanzia della circolazione dei saperi e dell’affidabilità di mestiere. In modo, per così dire, analogo anche le maestranze savoiarde, specializzate in particolare in carpenteria lignea, sono attive e presenti nei cantieri sabaudi e sviluppano forme e modi tipici della patria d'origine. Come si struttura questa presenza multiculturale a Torino e in Piemonte? Quali sono i livelli di accettazione da parte delle istituzioni preposte al cantiere e quali i risultati sulla forma della città? Attraverso quali linguaggi specifici si definisce la loro presenza? Il contributo, con analisi documentarie e materiali, dà conto della consistenza del cantiere e dei modi e metodi applicati da quelle figure professionali.
2019
9788867742592
La città multietnica nel mondo mediterraneo. Porti, cantieri, minoranze
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2796772