Il paesaggio, in termini molto generali, può essere considerato il risultato della interconnessione e della stratificazione di differenti elementi naturali e antropici. Il paesaggio italiano si caratterizza per la sua ricchezza, dovuta ad ambiti con caratteristiche molto diverse da regione a regione, con zone geografiche e geomorfologiche molto diversificate, connotate da vicende storiche e socio-culturali peculiari. Questa ricchezza si manifesta anche cromaticamente, con elementi, forme e colori che delineano in modo particolare e caratteristico l’ambiente costruito: l’ambiente mediterraneo, tipico dell’Italia del Sud e delle isole, è caratterizzato da case in tufo, o altro materiale lapideo locale, imbiancate a calce, che oltre ad assolvere a ben precise funzioni di tipo bioclimatico in termini di comfort abitativo, danno vita ad un paesaggio particolare.L’urbanizzazione travolgente del ventennio 1950 -1970, corrispondente agli anni del boom economico ed edilizio e la ripresa dell’urbanizzazione negli ultimi decenni, che continua a consumare suolo libero e al tempo stesso impone modelli edilizi e insediativi estranei alle forme della tradizione regionale italiana, ha alterato profondamente i valori storici e ambientali del paesaggio costruito. Tale alterazione si esprime anche in materiali, tessiture e cromatismi estranei a quelli presenti nei luoghi fino ai primi anni Cinquanta del Novecento, rendendo spesso irriconoscibili i valori tipici delle identità storiche e geografiche locali. Il colore può dunque essere considerato a tutti gli effetti un primo indicatore qualitativo della conservazione e dell’integrità dei valori paesaggistici e storici degli ambienti costruiti.
Il colore quale indicatore peculiare della salvaguardia dei valori storici e ambientali dell'ambiente costruito / Mele, Caterina - In: Colore e Colorimetria Contributi Multidisciplinari, XII A / Veronica Marchiafava. - ELETTRONICO. - Milano : Gruppo del Colore, 2016. - ISBN 978-88-99513-03-0. - pp. 175-182
Il colore quale indicatore peculiare della salvaguardia dei valori storici e ambientali dell'ambiente costruito
Caterina Mele
2016
Abstract
Il paesaggio, in termini molto generali, può essere considerato il risultato della interconnessione e della stratificazione di differenti elementi naturali e antropici. Il paesaggio italiano si caratterizza per la sua ricchezza, dovuta ad ambiti con caratteristiche molto diverse da regione a regione, con zone geografiche e geomorfologiche molto diversificate, connotate da vicende storiche e socio-culturali peculiari. Questa ricchezza si manifesta anche cromaticamente, con elementi, forme e colori che delineano in modo particolare e caratteristico l’ambiente costruito: l’ambiente mediterraneo, tipico dell’Italia del Sud e delle isole, è caratterizzato da case in tufo, o altro materiale lapideo locale, imbiancate a calce, che oltre ad assolvere a ben precise funzioni di tipo bioclimatico in termini di comfort abitativo, danno vita ad un paesaggio particolare.L’urbanizzazione travolgente del ventennio 1950 -1970, corrispondente agli anni del boom economico ed edilizio e la ripresa dell’urbanizzazione negli ultimi decenni, che continua a consumare suolo libero e al tempo stesso impone modelli edilizi e insediativi estranei alle forme della tradizione regionale italiana, ha alterato profondamente i valori storici e ambientali del paesaggio costruito. Tale alterazione si esprime anche in materiali, tessiture e cromatismi estranei a quelli presenti nei luoghi fino ai primi anni Cinquanta del Novecento, rendendo spesso irriconoscibili i valori tipici delle identità storiche e geografiche locali. Il colore può dunque essere considerato a tutti gli effetti un primo indicatore qualitativo della conservazione e dell’integrità dei valori paesaggistici e storici degli ambienti costruiti.File | Dimensione | Formato | |
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