Le città sedi di corte signorile nel Nord Ovest dell’Italia accolgono per i cantieri urbani più prestigiosi, tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età Moderna, maestranze specializzate giunte da diverse parti del territorio italiano e d’oltralpe. I marchesati di Saluzzo, di Monferrato e il ducato di Savoia attuano scelte artistiche rivolte all’impiego di lapicidi, scultori e capimastri di diversa provenienza che connotano i principati del Nord della cultura architettonica francese, lombarda e toscana con forme e modelli tra i più aggiornati dell’architettura del Quattrocento. In particolare sembrano essere i grandi cantieri religiosi delle rinnovate cattedrali e delle chiese conventuali ad accogliere questo nuovo “saper fare” delle maestranze: il cantiere del duomo di Torino, attraverso la committenza dei Della Rovere, si rivolge a Meo del Caprina e ai toscani, mentre il marchesato di Saluzzo orienta la sua attenzione ai lapicidi e ai pittori francesi, tra i quali Aneclino Sambla, Perinet Soquet e Hans Clemer invitati a realizzare o a completare le opere architettoniche più rilevanti. Ancora l’ambito lombardo vede la migrazione nel marchesato di Benedetto Briosco, esperto lapicida e scultore della corte milanese, mentre Matteo Sanmicheli, veneto, risulta attivo tra Casale, Torino e Saluzzo per monumenti sepolcrali e portali di palazzi nobiliari. Un patrimonio di esperienze, quindi, assai vasto ed eterogeneo che caratterizza le città del Quattrocento grazie alle maestranze che muovono le loro conoscenze in ampi territori; un patrimonio che contribuisce a definire un aspetto aggiornato e variegato dei centri urbani tra le esperienze del gotico di matrice francese e il costruire “all’antica” introdotto dai lombardi e dai toscani.

Maestranze specializzate nelle città del Quattrocento: strategie di multiculturalità nei cantieri / Beltramo, Silvia - In: Porti, cantieri, minoranze la città multietnica nel mondo mediterraneo / A. Naser Eslami, M. Folin,. - STAMPA. - Milano : Bruno Mondadori, 2019. - ISBN 978-88-6774-259-2. - pp. 85-97

Maestranze specializzate nelle città del Quattrocento: strategie di multiculturalità nei cantieri

beltramo silvia
2019

Abstract

Le città sedi di corte signorile nel Nord Ovest dell’Italia accolgono per i cantieri urbani più prestigiosi, tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età Moderna, maestranze specializzate giunte da diverse parti del territorio italiano e d’oltralpe. I marchesati di Saluzzo, di Monferrato e il ducato di Savoia attuano scelte artistiche rivolte all’impiego di lapicidi, scultori e capimastri di diversa provenienza che connotano i principati del Nord della cultura architettonica francese, lombarda e toscana con forme e modelli tra i più aggiornati dell’architettura del Quattrocento. In particolare sembrano essere i grandi cantieri religiosi delle rinnovate cattedrali e delle chiese conventuali ad accogliere questo nuovo “saper fare” delle maestranze: il cantiere del duomo di Torino, attraverso la committenza dei Della Rovere, si rivolge a Meo del Caprina e ai toscani, mentre il marchesato di Saluzzo orienta la sua attenzione ai lapicidi e ai pittori francesi, tra i quali Aneclino Sambla, Perinet Soquet e Hans Clemer invitati a realizzare o a completare le opere architettoniche più rilevanti. Ancora l’ambito lombardo vede la migrazione nel marchesato di Benedetto Briosco, esperto lapicida e scultore della corte milanese, mentre Matteo Sanmicheli, veneto, risulta attivo tra Casale, Torino e Saluzzo per monumenti sepolcrali e portali di palazzi nobiliari. Un patrimonio di esperienze, quindi, assai vasto ed eterogeneo che caratterizza le città del Quattrocento grazie alle maestranze che muovono le loro conoscenze in ampi territori; un patrimonio che contribuisce a definire un aspetto aggiornato e variegato dei centri urbani tra le esperienze del gotico di matrice francese e il costruire “all’antica” introdotto dai lombardi e dai toscani.
2019
978-88-6774-259-2
Porti, cantieri, minoranze la città multietnica nel mondo mediterraneo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2785316