il percorso formativo di Augusto Cesare Ferrari è un interessante punto di partenza per tentare di comprendere quali potessero essere le sollecitazioni, gli stimoli e le opportunità di apprendimento che Torino era in grado di offrire, alle fine del XIX secolo, a un giovane interessato all’architettura ma che non potesse o volesse perseguire i corsi canonici per laurearsi ingegnere o architetto. In quegli anni la città era uno dei principali poli italiani della disciplina architettonica, sia in termini di qualità delle scuole, sia per la vivacità del dibattito culturale, sia per il rilievo dei cantieri appena avviati o in via di completamento e le occasioni erano dunque molteplici per perfezionare una formazione che poteva essere utile anche ad artisti, decoratori, plasticatori, costruttori e ai molti altri attori coinvolti nella costruzione della città ai prodromi di un duraturo decollo industriale. Questo testo tenta dunque di contestualizzare e di chiarire, seppure in estrema sintesi, il possibile ruolo di alcune di queste istituzioni e esperienze che anche Augusto Cesare Ferrari intercettò nelle sue traiettorie di avvicinamento all’architettura: centri prestigiosi di formazione innanzitutto, quali l’Accademia Albertina e il Museo Industriale, ma i cui insegnamenti venivano di norma proficuamente integrati attraverso esperienze meno formalizzate: i dibattiti, le esposizioni, i libri, le riviste, la frequentazione dei circoli e delle associazioni.

Intorno all'architettura. Ornato e decorazione a Torino tra Otto e Novecento / Volpiano, M. - In: Augusto Cesare Ferrari pittore-architetto fra Italia e Argentina / Pittarello L.. - STAMPA. - Torino : Centro Studi Piemontesi, Albertina Press, 2018. - ISBN 9788882622817. - pp. 127-131 [10.26344/CSP.AA.18]

Intorno all'architettura. Ornato e decorazione a Torino tra Otto e Novecento

Volpiano M.
2018

Abstract

il percorso formativo di Augusto Cesare Ferrari è un interessante punto di partenza per tentare di comprendere quali potessero essere le sollecitazioni, gli stimoli e le opportunità di apprendimento che Torino era in grado di offrire, alle fine del XIX secolo, a un giovane interessato all’architettura ma che non potesse o volesse perseguire i corsi canonici per laurearsi ingegnere o architetto. In quegli anni la città era uno dei principali poli italiani della disciplina architettonica, sia in termini di qualità delle scuole, sia per la vivacità del dibattito culturale, sia per il rilievo dei cantieri appena avviati o in via di completamento e le occasioni erano dunque molteplici per perfezionare una formazione che poteva essere utile anche ad artisti, decoratori, plasticatori, costruttori e ai molti altri attori coinvolti nella costruzione della città ai prodromi di un duraturo decollo industriale. Questo testo tenta dunque di contestualizzare e di chiarire, seppure in estrema sintesi, il possibile ruolo di alcune di queste istituzioni e esperienze che anche Augusto Cesare Ferrari intercettò nelle sue traiettorie di avvicinamento all’architettura: centri prestigiosi di formazione innanzitutto, quali l’Accademia Albertina e il Museo Industriale, ma i cui insegnamenti venivano di norma proficuamente integrati attraverso esperienze meno formalizzate: i dibattiti, le esposizioni, i libri, le riviste, la frequentazione dei circoli e delle associazioni.
2018
9788882622817
Augusto Cesare Ferrari pittore-architetto fra Italia e Argentina
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