Era l’8 agosto del 1991 quando la nave Vlora 1 sbarcò 20.000 albanesi sulle coste pugliesi. Da allora molto è cambiato. Il progressivo mutamento delle condizioni di vita dei nuovi cittadini esprime una domanda abitativa che converge sempre più con quella di parti della società italiana. Questo potenziale inespresso può essere immaginato come risorsa per formulare nuove strategie progettuali di rinnovamento del patrimonio residenziale esistente e costruire un terreno comune, luogo di convivenza e integrazione. Nuovi servizi tecnologici e modelli abitativi sperimentali suggeriscono oggi la possibilità di esternalizzare molte delle dotazioni spaziali e infrastrutturali tradizionalmente inserite all’interno delle unità domestiche, integrando la casa con lo spazio urbano. Questo fenomeno permette di concepire nuove tipologie abitative e di trasformare radicalmente una parte del patrimonio abitativo esistente. La città italiana, con la sua dotazione di spazi pubblici e di edifici privati ad alta densità rappresenta un contesto privilegiato dove applicare un modello efficace di integrazione tra la dimensione individuale e quella collettiva. On the 8th of August 1991, the ship Vlora landed 20.000 Albanians on the Italian shores. Since then, a lot has changed. The progressive mutation of new Italians’ life conditions makes their housing demand increasingly converge with one of more and more Italians. This unexpressed potential can be reimagined today as a resource to forecast renewal design strategies in the existing urban fabric and build a common ground, a place of sharing and integration. Integrating housing with the city New technical services and housing models trigger today to externalize much of the infrastructures embedded in the domestic unit. This phenomenon allows the conception of new housing typologies and radically transforms a portion of the existing housing stock. With its sheer quantity of public space and high-density urban blocks, the Italian city represents for centuries an efficient model of integration between the individual and the collective dimension.
Re-housing. La casa come dispositivo di integrazione / Coricelli, Federico; Quaglio, Caterina; Robiglio, Matteo; Rolfo, Davide; Russi, NICOLA PAOLO. - STAMPA. - (2018), pp. 1-107.
Re-housing. La casa come dispositivo di integrazione
Federico Coricelli;Caterina Quaglio;Matteo Robiglio;Davide Rolfo;Nicola Russi
2018
Abstract
Era l’8 agosto del 1991 quando la nave Vlora 1 sbarcò 20.000 albanesi sulle coste pugliesi. Da allora molto è cambiato. Il progressivo mutamento delle condizioni di vita dei nuovi cittadini esprime una domanda abitativa che converge sempre più con quella di parti della società italiana. Questo potenziale inespresso può essere immaginato come risorsa per formulare nuove strategie progettuali di rinnovamento del patrimonio residenziale esistente e costruire un terreno comune, luogo di convivenza e integrazione. Nuovi servizi tecnologici e modelli abitativi sperimentali suggeriscono oggi la possibilità di esternalizzare molte delle dotazioni spaziali e infrastrutturali tradizionalmente inserite all’interno delle unità domestiche, integrando la casa con lo spazio urbano. Questo fenomeno permette di concepire nuove tipologie abitative e di trasformare radicalmente una parte del patrimonio abitativo esistente. La città italiana, con la sua dotazione di spazi pubblici e di edifici privati ad alta densità rappresenta un contesto privilegiato dove applicare un modello efficace di integrazione tra la dimensione individuale e quella collettiva. On the 8th of August 1991, the ship Vlora landed 20.000 Albanians on the Italian shores. Since then, a lot has changed. The progressive mutation of new Italians’ life conditions makes their housing demand increasingly converge with one of more and more Italians. This unexpressed potential can be reimagined today as a resource to forecast renewal design strategies in the existing urban fabric and build a common ground, a place of sharing and integration. Integrating housing with the city New technical services and housing models trigger today to externalize much of the infrastructures embedded in the domestic unit. This phenomenon allows the conception of new housing typologies and radically transforms a portion of the existing housing stock. With its sheer quantity of public space and high-density urban blocks, the Italian city represents for centuries an efficient model of integration between the individual and the collective dimension.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2713706