Articolo dedicato ai vincitori della rassegna arco Alpino : Le quattro opere vincitrici di questa prima edizione, premiate il 27 marzo scorso, secondo la giuria formata da Bernardo Bader, Sebastiano Brandolini e Quintus Miller, rappresentano il meglio delle progettazioni alpine italiane. Progetto vincitore: Recupero della Borgata Paraloup (2008-2013) a Rittana in Valle Stura (Cuneo) "Commissionato dalla Fondazione Nuto Revelli, il progetto di recupero della borgata simbolo della Resistenza e emblematica dell’abbandono del patrimonio architettonico e paesistico, è immagine tangibile delle relazioni tra valori naturali e antropici e si basa sui principi fondamentali della conservazione e del restauro: la riconoscibilità, la reversibilità e il minimo intervento. Il metodo costruttivo lascia le rovine come lettura dei tessuti murari originali, consolidati e resi indipendenti, trasformandole in contenitori per le scatole progettate (per un volume complessivo di 2.200 mc). Queste “scatole”, in legno di castagno, hanno pareti e soffitti in pannelli con doppio strato di legno e interposto materiale isolante e coperture in lamiera. Una piattaforma in legno a sbalzo verso la pianura ospiterà un teatro all’aperto, un disegno che prosegue l’idea progettuale della Borgata, quello di preservare il valore spaziale e distributivo sia delle baite che dei sentieri esistenti.
ARCHITETTURA DELL’ARCO ALPINO / Regis, Daniele. - In: IO ARCH. - ISSN 2531-9779. - 08/2017(2018).
ARCHITETTURA DELL’ARCO ALPINO
daniele regis
2018
Abstract
Articolo dedicato ai vincitori della rassegna arco Alpino : Le quattro opere vincitrici di questa prima edizione, premiate il 27 marzo scorso, secondo la giuria formata da Bernardo Bader, Sebastiano Brandolini e Quintus Miller, rappresentano il meglio delle progettazioni alpine italiane. Progetto vincitore: Recupero della Borgata Paraloup (2008-2013) a Rittana in Valle Stura (Cuneo) "Commissionato dalla Fondazione Nuto Revelli, il progetto di recupero della borgata simbolo della Resistenza e emblematica dell’abbandono del patrimonio architettonico e paesistico, è immagine tangibile delle relazioni tra valori naturali e antropici e si basa sui principi fondamentali della conservazione e del restauro: la riconoscibilità, la reversibilità e il minimo intervento. Il metodo costruttivo lascia le rovine come lettura dei tessuti murari originali, consolidati e resi indipendenti, trasformandole in contenitori per le scatole progettate (per un volume complessivo di 2.200 mc). Queste “scatole”, in legno di castagno, hanno pareti e soffitti in pannelli con doppio strato di legno e interposto materiale isolante e coperture in lamiera. Una piattaforma in legno a sbalzo verso la pianura ospiterà un teatro all’aperto, un disegno che prosegue l’idea progettuale della Borgata, quello di preservare il valore spaziale e distributivo sia delle baite che dei sentieri esistenti.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2711830
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