Per l'immagine dello Stato. Sperimentazioni neobarocche a Torino. Castello del Valentino e Palazzo Carignano

Il volume, guardando alle radici della continuità di una "metropoli" di Ancien Régime, discute il disegno rinnovato dell'immagine rappresentativa dello Stato negli anni di diffusione dell'Eclettismo, approfondendo lo stretto legame tra la dinastia, il suo territorio e la città-capitale. A Torino, dimensioni diverse si intrecciano in un grande progetto dinastico e territoriale cui appartengono esperienze architettoniche che, «per l'immagine dello Stato», sperimentano codici interpretativi che rileggono il lungo processo di trasformazione e di costruzione della capitale avviato tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo. «Il percorso di indagine muove da ampie premesse storiografiche analizzate a tutto raggio sul dibattito europeo che matura intorno ai concetti di "decoro", "ornato", fino a individuare in sede "nazionale" protagonisti e autori emergenti attivi anche in importanti cantieri "governativi"». In questa direzione, appoggiandosi a una lettura scientifica e puntuale di repertori documentari probanti, il testo sceglie i cantieri che hanno segnato la trasformazione del palazzo del Valentino in Castello del Valentino, sede militare scelta per il "teatro dell'industria nazionale" presentato in occasione delle periodiche Esposizioni, culminata nel grande cantiere del 1857-1858. A questi affianca il "compimento" di Palazzo Carignano, riconosciuta sede governativa destinata a ospitare l'Aula del Parlamento nazionale, poi italiano che, al termine di un concorso senza vincitori che restituisce diverse chiavi di lettura dell'Eclettismo, trova nel disegno di Domenico Ferri e Giuseppe Bollati una soluzione che legge il non lontano progetto di Filippo Juvarra per il torinese Palazzo Madama, sede dell'aula del Senato.