L’architettura valdostana in epoca moderna si caratterizza per una molteplicità di linguaggi, tendenze e culture che, sebbene ancora poco studiata, è stata determinante nella produzione del paesaggio costruito oggi davanti ai nostri occhi. Le architetture sono messe in relazione con gli aspetti salienti della storia e della cultura locale, con i processi di modernizzazione e di patrimonializzazione, con le istanze di innovazione e di conservazione, con i riferimenti culturali e le realtà professionali, nel confronto continuo tra dinamiche locali e globali. Emerge così un doppio sguardo incrociato di maestri dell’architettura italiana, tra i quali Franco Albini e Carlo Mollino, che dall’esterno ragionano sui temi della tradizione, della storia, del paesaggio montano, e di architetti locali che praticano sul territorio ma che guardano invece al dibattito internazionale. La ricerca vuole stimolare una rilettura critica del patrimonio architettonico moderno regionale per comprenderne meglio la dimensione storica, culturale, economica, sociale e politica; condizione necessaria per guidarci nella ricomposizione delle progettualità e degli immaginari attuali, all’interno del complesso e multiscalare scenario della contemporaneità.
Architetture del secondo Novecento in Valle d’Aosta / Dini, Roberto. - STAMPA. - (2018), pp. 1-298.
Architetture del secondo Novecento in Valle d’Aosta
Roberto Dini
2018
Abstract
L’architettura valdostana in epoca moderna si caratterizza per una molteplicità di linguaggi, tendenze e culture che, sebbene ancora poco studiata, è stata determinante nella produzione del paesaggio costruito oggi davanti ai nostri occhi. Le architetture sono messe in relazione con gli aspetti salienti della storia e della cultura locale, con i processi di modernizzazione e di patrimonializzazione, con le istanze di innovazione e di conservazione, con i riferimenti culturali e le realtà professionali, nel confronto continuo tra dinamiche locali e globali. Emerge così un doppio sguardo incrociato di maestri dell’architettura italiana, tra i quali Franco Albini e Carlo Mollino, che dall’esterno ragionano sui temi della tradizione, della storia, del paesaggio montano, e di architetti locali che praticano sul territorio ma che guardano invece al dibattito internazionale. La ricerca vuole stimolare una rilettura critica del patrimonio architettonico moderno regionale per comprenderne meglio la dimensione storica, culturale, economica, sociale e politica; condizione necessaria per guidarci nella ricomposizione delle progettualità e degli immaginari attuali, all’interno del complesso e multiscalare scenario della contemporaneità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2704620
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