A dieci anni dalla nomina di Torino a capitale mondiale del design, l’organizzazione in città dell'assemblea generale della World Design Organization, di nuovo in Italia dopo 34 anni, ha rappresentato un’occasione preziosa per il territorio per rilanciare la filiera del design, nella rinnovata convinzione che si tratti di un fattore di crescita economica, sociale e culturale importante. A tal fine la Camera di commercio di Torino, sul modello delle analisi e mappature già realizzate in passato, ha dato avvio a una nuova indagine volta a cogliere le evoluzioni del settore in Piemonte negli ultimi anni, rivedere il perimetro di analisi e i confini dell’economia design – oriented piemontese, e individuare alcune possibili azioni da intraprendere per favorirne lo sviluppo. L’attività di osservazione, mappatura ed elaborazione dei dati ottenuti dalla somministrazione del questionario è stata realizzata grazie alla collaborazione sinergica e preziosa con il Politecnico di Torino, mentre l’Osservatorio Culturale del Piemonte ha coordinato la raccolta delle testimonianze dal vivo e degli stimoli forniti dagli operatori di settore, dei decisori pubblici, delle direzioni museali e dei principali istituti universitari di formazione. Ne emerge un sistema dell’offerta di design regionale ampio e diversificato: l’aggregato di imprese legate al design spazia per caratteristiche strutturali delle realtà economiche coinvolte, per oggetto dell’attività svolta e per livello di specializzazione. Ciononostante, che si tratti di attività che producono beni finali, beni intermedi o servizi di progettazione e di supporto al progetto, il design permea la filiera produttiva a 360 gradi e, anche grazie a questa sua pervasività, agisce come leva strategica per competere sul mercato con prodotti di alta qualità ed elevato contenuto tecnologico. Infine, come sottolineato dalle testimonianze degli stakeholders e degli operatori del settore, oggi parlare di design non consente di limitarsi ad ambiti di applicazione “tradizionali”: implica invece il comune riconoscimento di un design pervasivo degli spazi di interazione e socialità, che può diventare strumento e opportunità di cambiamento per il territorio, per recepire e accogliere sfide di rigenerazione urbana, dinamiche di sviluppo infrastrutturale e processi di innovazione tecnologica e sociale.
Analisi dell'evoluzione dell'offerta di design in Piemonte 2017 / DE GIORGI, Claudia; Montagna, Francesca; Coccimiglio, Alberta; DAL POZZOLO, Luca; Albano, Roberto; Albano, Roberto. - ELETTRONICO. - 1:(2018), pp. 1-134.
Analisi dell'evoluzione dell'offerta di design in Piemonte 2017.
DE GIORGI Claudia;MONTAGNA Francesca;ALBANO, ROBERTO
2018
Abstract
A dieci anni dalla nomina di Torino a capitale mondiale del design, l’organizzazione in città dell'assemblea generale della World Design Organization, di nuovo in Italia dopo 34 anni, ha rappresentato un’occasione preziosa per il territorio per rilanciare la filiera del design, nella rinnovata convinzione che si tratti di un fattore di crescita economica, sociale e culturale importante. A tal fine la Camera di commercio di Torino, sul modello delle analisi e mappature già realizzate in passato, ha dato avvio a una nuova indagine volta a cogliere le evoluzioni del settore in Piemonte negli ultimi anni, rivedere il perimetro di analisi e i confini dell’economia design – oriented piemontese, e individuare alcune possibili azioni da intraprendere per favorirne lo sviluppo. L’attività di osservazione, mappatura ed elaborazione dei dati ottenuti dalla somministrazione del questionario è stata realizzata grazie alla collaborazione sinergica e preziosa con il Politecnico di Torino, mentre l’Osservatorio Culturale del Piemonte ha coordinato la raccolta delle testimonianze dal vivo e degli stimoli forniti dagli operatori di settore, dei decisori pubblici, delle direzioni museali e dei principali istituti universitari di formazione. Ne emerge un sistema dell’offerta di design regionale ampio e diversificato: l’aggregato di imprese legate al design spazia per caratteristiche strutturali delle realtà economiche coinvolte, per oggetto dell’attività svolta e per livello di specializzazione. Ciononostante, che si tratti di attività che producono beni finali, beni intermedi o servizi di progettazione e di supporto al progetto, il design permea la filiera produttiva a 360 gradi e, anche grazie a questa sua pervasività, agisce come leva strategica per competere sul mercato con prodotti di alta qualità ed elevato contenuto tecnologico. Infine, come sottolineato dalle testimonianze degli stakeholders e degli operatori del settore, oggi parlare di design non consente di limitarsi ad ambiti di applicazione “tradizionali”: implica invece il comune riconoscimento di un design pervasivo degli spazi di interazione e socialità, che può diventare strumento e opportunità di cambiamento per il territorio, per recepire e accogliere sfide di rigenerazione urbana, dinamiche di sviluppo infrastrutturale e processi di innovazione tecnologica e sociale.File | Dimensione | Formato | |
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