La riflessione alla base della scrittura di questo libro ruota attorno al quesito principale con il quale, consapevolmente o inconsapevolmente, ogni architetto alle prese con il lavoro da progettista si confronta, ovvero quale è il ruolo giocato dalla memoria nel lavoro dell’architetto. La posizione maturata a partire dalla mia esperienza autobiografica, e supportata dallo studio di autori e artisti che espressamente si riferiscono alla memoria nelle loro ricerche, intende questa come la materia da costruzione principale di ogni progetto. In parallelo il ricorso alle diverse interpretazioni di significato che le scienze cognitive e neurologiche danno alla parola “memoria” permettono di superare l’immagine ingenua che la vede come insieme di dati cristallizzati a disposizione nel ricordo, all’interno di un processo ellittico fatto di scavi, riporti e accumuli. Trasformazione, astrazione, immaginazione, analogia ed esperienza autobiografica dei luoghi, sono le espressioni ricorrenti che, rese esplicite all’interno esercizi con valenza pedagogica e attraverso l'apparato iconografico proposto, riferiscono dei modi in cui la consapevolezza sul ruolo della memoria sia da considerarsi come la partenza necessaria per ogni atto creativo sullo sfondo di processi cognitivi più vasti.
La memoria dell'architetto / Camasso, Massimo. - STAMPA. - (2016), pp. 1-149.
La memoria dell'architetto
CAMASSO, MASSIMO
2016
Abstract
La riflessione alla base della scrittura di questo libro ruota attorno al quesito principale con il quale, consapevolmente o inconsapevolmente, ogni architetto alle prese con il lavoro da progettista si confronta, ovvero quale è il ruolo giocato dalla memoria nel lavoro dell’architetto. La posizione maturata a partire dalla mia esperienza autobiografica, e supportata dallo studio di autori e artisti che espressamente si riferiscono alla memoria nelle loro ricerche, intende questa come la materia da costruzione principale di ogni progetto. In parallelo il ricorso alle diverse interpretazioni di significato che le scienze cognitive e neurologiche danno alla parola “memoria” permettono di superare l’immagine ingenua che la vede come insieme di dati cristallizzati a disposizione nel ricordo, all’interno di un processo ellittico fatto di scavi, riporti e accumuli. Trasformazione, astrazione, immaginazione, analogia ed esperienza autobiografica dei luoghi, sono le espressioni ricorrenti che, rese esplicite all’interno esercizi con valenza pedagogica e attraverso l'apparato iconografico proposto, riferiscono dei modi in cui la consapevolezza sul ruolo della memoria sia da considerarsi come la partenza necessaria per ogni atto creativo sullo sfondo di processi cognitivi più vasti.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2678027
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