Nel panorama degli intellettuali e professionisti italiani emigrati in Argentina nell’immediato dopoguerra, la figura di Enrico Tedeschi è una fra le più significative. Una vita intensa, fatta di incontri e di esperienze professionali importanti, divisa fra Europa e Sudamerica. Nato a Roma nel 1910, città in cui si laurea nel 1934 presso la Regia Scuola Superiore di Architettura, inizia la sua attività professionale durante il ventennio fascista, partecipando ad importanti competizioni. L’emigrazione, avvenuta nel febbraio del ’48, seguita da un radicamento definitivo, sono la causa principale di questo immeritato oblio e disinteresse da parte della storiografia italiana. Il bagaglio culturale acquisito nella madrepatria, arricchito dall’esperienza editoriale in «Metron» e dalla stretta collaborazione con Luigi Piccinato, Bruno Zevi e Franco Petrucci, trova un terreno fertile nell’Argentina degli anni ’50 per impostare un lavoro trentennale, cui dedicherà buona parte all’attività didattica e di ricerca.
Enrico Tedeschi, "un italiano sulle Ande" / Marino, Fabio (POLITECNICA). - In: Italia-Argentina andata e ritorno: migrazioni professionali, relazioni architettoniche, trasformazioni urbane / D'Amia G.. - STAMPA. - Santarcangelo di Romagna : Maggioli spa, 2015. - ISBN 9788891612366. - pp. 234-258
Enrico Tedeschi, "un italiano sulle Ande"
MARINO, FABIO
2015
Abstract
Nel panorama degli intellettuali e professionisti italiani emigrati in Argentina nell’immediato dopoguerra, la figura di Enrico Tedeschi è una fra le più significative. Una vita intensa, fatta di incontri e di esperienze professionali importanti, divisa fra Europa e Sudamerica. Nato a Roma nel 1910, città in cui si laurea nel 1934 presso la Regia Scuola Superiore di Architettura, inizia la sua attività professionale durante il ventennio fascista, partecipando ad importanti competizioni. L’emigrazione, avvenuta nel febbraio del ’48, seguita da un radicamento definitivo, sono la causa principale di questo immeritato oblio e disinteresse da parte della storiografia italiana. Il bagaglio culturale acquisito nella madrepatria, arricchito dall’esperienza editoriale in «Metron» e dalla stretta collaborazione con Luigi Piccinato, Bruno Zevi e Franco Petrucci, trova un terreno fertile nell’Argentina degli anni ’50 per impostare un lavoro trentennale, cui dedicherà buona parte all’attività didattica e di ricerca.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11583/2673983
Attenzione
Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo