Dopo gli anni fortunati dell’impegno dell’architettura italiana, e dopo più di tre decenni di silenzio, il libro riapre la discussione sulla teoria e propone, a partire da categorie completamente rinnovate, una riflessione sistematica sul potere del progetto. Grazie allo spostamento dell’attenzione dal soggetto (le sue buone intenzioni, insegnate all’università) all’oggetto (i prodotti progettuali, in azione nel sistema sociale che li contiene), il volume si impegna in una trattazione analitica e verificabile delle pratiche progettuali. Che cos’è un progetto architettonico? A chi e a che cosa deve il proprio potere? Quali fatti deve considerare? Quali valori può incarnare? Invece di rivolgersi alle teorie dell’architettura e alla loro implicita normatività, il libro risponde a queste domande concentrandosi sulle forme della prassi progettuale. In un confronto continuo con altri saperi – quali l’ontologia sociale, l’Actor-Network Theory, la semiologia, la sociologia della tecnica, le scienze cognitive, la geografia – la “teoria del progetto” ambisce a ricomporre un campo di competenza, altrimenti misconosciuto o ridotto ad altro: l’arte, le tecniche edilizie, la burocrazia, l’attivismo politico e sociale. Se concepita come sapere positivo, l’azione progettuale può invece essere intesa come uno specifico insieme di competenze e poteri, a cavallo fra tecnica e politica, dimensione burocratica e simbolica, previsione e narrazione. Con una prefazione di Maurizio Ferraris.
Teoria del progetto architettonico. Dai disegni agli effetti / Armando, Alessandro; Durbiano, Giovanni. - STAMPA. - (2017), pp. 1-510.
Teoria del progetto architettonico. Dai disegni agli effetti
ARMANDO, ALESSANDRO;DURBIANO, GIOVANNI
2017
Abstract
Dopo gli anni fortunati dell’impegno dell’architettura italiana, e dopo più di tre decenni di silenzio, il libro riapre la discussione sulla teoria e propone, a partire da categorie completamente rinnovate, una riflessione sistematica sul potere del progetto. Grazie allo spostamento dell’attenzione dal soggetto (le sue buone intenzioni, insegnate all’università) all’oggetto (i prodotti progettuali, in azione nel sistema sociale che li contiene), il volume si impegna in una trattazione analitica e verificabile delle pratiche progettuali. Che cos’è un progetto architettonico? A chi e a che cosa deve il proprio potere? Quali fatti deve considerare? Quali valori può incarnare? Invece di rivolgersi alle teorie dell’architettura e alla loro implicita normatività, il libro risponde a queste domande concentrandosi sulle forme della prassi progettuale. In un confronto continuo con altri saperi – quali l’ontologia sociale, l’Actor-Network Theory, la semiologia, la sociologia della tecnica, le scienze cognitive, la geografia – la “teoria del progetto” ambisce a ricomporre un campo di competenza, altrimenti misconosciuto o ridotto ad altro: l’arte, le tecniche edilizie, la burocrazia, l’attivismo politico e sociale. Se concepita come sapere positivo, l’azione progettuale può invece essere intesa come uno specifico insieme di competenze e poteri, a cavallo fra tecnica e politica, dimensione burocratica e simbolica, previsione e narrazione. Con una prefazione di Maurizio Ferraris.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2667166
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