La ricerca finalizzata alla tesi di dottoratosi è mossa all’interno del progetto che era già stato definito e posto alla base del Dottorato in apprendistato s, nell’accordo di partenariato fra Politecnico e Azienda SECAPSPA. Lo sviluppo dello studio ha, inevitabilmente, condotto a una rimodellazione degli obiettivi iniziali, distaccandosi in parte dal progetto iniziale – molto vicino all’interesse dell’azienda – per concentrarsi su un tema più inerente la metodologia della ricerca dottorale, che si è infine focalizzato sul tema delle grandi trasformazioni urbane, con riferimento al caso torinese. La tesi, dal titolo Processi urbani di trasformazione VS conservazione de patrimonio storico. Il caso di Torino lungo il “piano del ferro” affronta nella prima parte i temi più generali della riconversione delle aree industriali dismesse e delle grandi rigenerazioni urbane sia di carattere pubblico che privato: dalla crisi della città industriali, al riconoscimento del patrimonio industriale come bene culturale con la nascita dell’archeologia industriale, fino al dibattito che ha caratterizzato gli ultimi trenta anni del secolo scorso tra demolizione e conservazione della fabbrica, e ancora la visione della trasformazione come opportunità di crescita per la città. Seguono nella seconda parte le disamine dei casi pionieri di trasformazioni delle aree industriali dismesse, con una rassegna che, a partire dal caso degli Stati Uniti, ripercorre in sequenza i casi europei più rappresentativi, fino a quelli italiani. Il caso studio analizzato in dettaglio è infine quello di Torino, che viene indagato in rapporto alle trasformazioni del cosiddetto “piano del ferro”, partendo dalle premesse delineate nella parte terza, nella quale si sviluppa l’analisi critica. Interessante e originale la pubblicazione della campagna fotografica di Bruna Biamino, che ha raccontato la dismissione delle fabbriche prima delle trasformazioni e che, in occasione della presente tesi, ha ripreso il suo lavoro 25 anni dopo per documentare oggi gli stessi luoghi trasformati e mettere a disposizione della tesi gli scatti originali. Nella quarta parte si valuta, con metodo critico, quale è risultata essere la permanenza dei beni culturali nelle aree dismesse. Le premesse di tutela che avevano caratterizzato l’esperienza torinese, risultano disattese e la qualità complessiva delle trasformazioni sembrano, alla luce degli esiti della ricerca, lontane dalle aspettative. Nelle conclusioni si prospettano infine quali potrebbero essere gli strumenti da porre in atto per procedere nelle future azioni di partenariato pubblico privato nelle grandi trasformazioni urbane, a maggiore garanzia di un’autentica conservazione della continuità storica delle città.

Processi urbani di trasformazione VS conservazione de patrimonio storico. Il caso di Torino lungo il “piano del ferro” / Maimone, Piera. - (2016). [10.6092/polito/porto/2647616]

Processi urbani di trasformazione VS conservazione de patrimonio storico. Il caso di Torino lungo il “piano del ferro”

MAIMONE, PIERA
2016

Abstract

La ricerca finalizzata alla tesi di dottoratosi è mossa all’interno del progetto che era già stato definito e posto alla base del Dottorato in apprendistato s, nell’accordo di partenariato fra Politecnico e Azienda SECAPSPA. Lo sviluppo dello studio ha, inevitabilmente, condotto a una rimodellazione degli obiettivi iniziali, distaccandosi in parte dal progetto iniziale – molto vicino all’interesse dell’azienda – per concentrarsi su un tema più inerente la metodologia della ricerca dottorale, che si è infine focalizzato sul tema delle grandi trasformazioni urbane, con riferimento al caso torinese. La tesi, dal titolo Processi urbani di trasformazione VS conservazione de patrimonio storico. Il caso di Torino lungo il “piano del ferro” affronta nella prima parte i temi più generali della riconversione delle aree industriali dismesse e delle grandi rigenerazioni urbane sia di carattere pubblico che privato: dalla crisi della città industriali, al riconoscimento del patrimonio industriale come bene culturale con la nascita dell’archeologia industriale, fino al dibattito che ha caratterizzato gli ultimi trenta anni del secolo scorso tra demolizione e conservazione della fabbrica, e ancora la visione della trasformazione come opportunità di crescita per la città. Seguono nella seconda parte le disamine dei casi pionieri di trasformazioni delle aree industriali dismesse, con una rassegna che, a partire dal caso degli Stati Uniti, ripercorre in sequenza i casi europei più rappresentativi, fino a quelli italiani. Il caso studio analizzato in dettaglio è infine quello di Torino, che viene indagato in rapporto alle trasformazioni del cosiddetto “piano del ferro”, partendo dalle premesse delineate nella parte terza, nella quale si sviluppa l’analisi critica. Interessante e originale la pubblicazione della campagna fotografica di Bruna Biamino, che ha raccontato la dismissione delle fabbriche prima delle trasformazioni e che, in occasione della presente tesi, ha ripreso il suo lavoro 25 anni dopo per documentare oggi gli stessi luoghi trasformati e mettere a disposizione della tesi gli scatti originali. Nella quarta parte si valuta, con metodo critico, quale è risultata essere la permanenza dei beni culturali nelle aree dismesse. Le premesse di tutela che avevano caratterizzato l’esperienza torinese, risultano disattese e la qualità complessiva delle trasformazioni sembrano, alla luce degli esiti della ricerca, lontane dalle aspettative. Nelle conclusioni si prospettano infine quali potrebbero essere gli strumenti da porre in atto per procedere nelle future azioni di partenariato pubblico privato nelle grandi trasformazioni urbane, a maggiore garanzia di un’autentica conservazione della continuità storica delle città.
2016
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Descrizione: Doctoral Thesis
Tipologia: Tesi di dottorato
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