Il saggio traccia la storia del complesso torinsese, nato come modestissimo luogo di segregazione e poi viceversa divenuto edificio di notevoli dimensioni, dall'architettura imponente e dalla progettazione complessa. Tra il 1825 e il 1828 l'architetto Talucchi, già attivo per altri complessi ospedalieri limitrofi (a cominciare dal modernissimo, all'avanguardia, Sam Luigi Gonzaga) si impegna in un programma che non rappresenta solo una risposta alle esigenze di contenimento sanitario, ma risponde a un'idea nuova di assistenza e di cura. Ricorrendo a fonti documentarie archivistiche il saggio delinea le trasformazioni subite dal primo impianto fino alla dismissione con la chiusura dei manicomi e alla conseguente riconversione.
Regio Spedale dei Pazzi a Torino / Guardamagna, Laura Antonietta - In: I complessi manicomiali in Italia tra Otto e Novecento / Ajroldi C., Crippa M.A., Doti G., Guardamagna L., Lenza C., Neri M.L. (a cura di). - STAMPA. - Milano : Electa, 2013. - ISBN 978-88-370-9648-9. - pp. 108-109
Regio Spedale dei Pazzi a Torino
GUARDAMAGNA, Laura Antonietta
2013
Abstract
Il saggio traccia la storia del complesso torinsese, nato come modestissimo luogo di segregazione e poi viceversa divenuto edificio di notevoli dimensioni, dall'architettura imponente e dalla progettazione complessa. Tra il 1825 e il 1828 l'architetto Talucchi, già attivo per altri complessi ospedalieri limitrofi (a cominciare dal modernissimo, all'avanguardia, Sam Luigi Gonzaga) si impegna in un programma che non rappresenta solo una risposta alle esigenze di contenimento sanitario, ma risponde a un'idea nuova di assistenza e di cura. Ricorrendo a fonti documentarie archivistiche il saggio delinea le trasformazioni subite dal primo impianto fino alla dismissione con la chiusura dei manicomi e alla conseguente riconversione.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2632682
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