Scorrendo i titoli del catalogo della biblioteca di una Scuola di Architettura italiana alla voce “facciata”, in riferimento all’architettura moderna o contemporanea, compaiono argomenti esclusivamente tecnici, come “materiali”, “rivestimenti”, “sistemi”, strutture “continue” o “ventilate”, “traspiranti”, “energetiche”, “ecologiche”, perfino “vegetali” ... Anche all’estero non va meglio: nessun accenno a temi compositivi o questioni espressive dell’architettura. Il termine “facciata”, come uno degli elementi costitutivi di un edificio, è scomparso dal lessico architettonico da quasi un secolo e la facciata non è più considerata, neppure dagli stessi architetti, come un tema fondamentale del progetto. Le ragioni di questa sparizione sono molteplici e complesse, ma le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: sembra che gli architetti non siano più capaci di progettare una facciata o non siano comunque interessati a farlo, se non in termini tecnico-pratici, come “involucro edilizio”, e gli edifici non hanno più volto né carattere. Il saggio di Fritz Neumeyer affronta il tema della facciata nell’architettura contemporanea con un approccio realista e propositivo, evidente già nel titolo. Il titolo, infatti, pone una domanda: «Cos’è una facciata?», e fornisce anche – giocando con il famoso libro di Robert Venturi Imparare da Las Vegas – la risposta: «Imparare da Alberti». / When one browses through the titles of the library catalogue of an Italian architecture school and selects the entry “façade,” only technical topics – such as “materials,” “coatings,” “systems”, and “continuous” or “forced air,” “transpiring,” “energetic,” “ecological,” and even “vegetable” structures – appear with reference to modern or contemporary architecture ... Also abroad the situation is no better: compositional themes and issues related to the expressiveness of architecture are never men- tioned. The term “façade,” once considered as one of the constitutive elements of a building, has disappeared from the architectural vocabulary since almost a century and the façade is no longer considered, even by architects themselves, as a key theme of architectural design. The reasons for this disappearance are multiple and complex, but the consequences are there for all to see: it seems that architects are no longer able to design a façade or interested in doing it, except in technical and practical terms, as a “building envelope”, and thus buildings no longer have a “face” or a character. Fritz Neumeyer’s essay deals with the theme of the façade in contemporary architecture from a realistic and propositional standpoint, as is clear from its title. The title, indeed, poses a question: «What is a Façade?», and it also provides the answer, by playing with Robert Venturi’s famous book Learning from Las Vegas: «Learning from Alberti.»
Architettura senza facciate, facciate senza architettura / Architecture without Façades, Façades without Architecture / Malcovati, Silvia. - STAMPA. - (2015), pp. 7-16.
Architettura senza facciate, facciate senza architettura / Architecture without Façades, Façades without Architecture
MALCOVATI, SILVIA
2015
Abstract
Scorrendo i titoli del catalogo della biblioteca di una Scuola di Architettura italiana alla voce “facciata”, in riferimento all’architettura moderna o contemporanea, compaiono argomenti esclusivamente tecnici, come “materiali”, “rivestimenti”, “sistemi”, strutture “continue” o “ventilate”, “traspiranti”, “energetiche”, “ecologiche”, perfino “vegetali” ... Anche all’estero non va meglio: nessun accenno a temi compositivi o questioni espressive dell’architettura. Il termine “facciata”, come uno degli elementi costitutivi di un edificio, è scomparso dal lessico architettonico da quasi un secolo e la facciata non è più considerata, neppure dagli stessi architetti, come un tema fondamentale del progetto. Le ragioni di questa sparizione sono molteplici e complesse, ma le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: sembra che gli architetti non siano più capaci di progettare una facciata o non siano comunque interessati a farlo, se non in termini tecnico-pratici, come “involucro edilizio”, e gli edifici non hanno più volto né carattere. Il saggio di Fritz Neumeyer affronta il tema della facciata nell’architettura contemporanea con un approccio realista e propositivo, evidente già nel titolo. Il titolo, infatti, pone una domanda: «Cos’è una facciata?», e fornisce anche – giocando con il famoso libro di Robert Venturi Imparare da Las Vegas – la risposta: «Imparare da Alberti». / When one browses through the titles of the library catalogue of an Italian architecture school and selects the entry “façade,” only technical topics – such as “materials,” “coatings,” “systems”, and “continuous” or “forced air,” “transpiring,” “energetic,” “ecological,” and even “vegetable” structures – appear with reference to modern or contemporary architecture ... Also abroad the situation is no better: compositional themes and issues related to the expressiveness of architecture are never men- tioned. The term “façade,” once considered as one of the constitutive elements of a building, has disappeared from the architectural vocabulary since almost a century and the façade is no longer considered, even by architects themselves, as a key theme of architectural design. The reasons for this disappearance are multiple and complex, but the consequences are there for all to see: it seems that architects are no longer able to design a façade or interested in doing it, except in technical and practical terms, as a “building envelope”, and thus buildings no longer have a “face” or a character. Fritz Neumeyer’s essay deals with the theme of the façade in contemporary architecture from a realistic and propositional standpoint, as is clear from its title. The title, indeed, poses a question: «What is a Façade?», and it also provides the answer, by playing with Robert Venturi’s famous book Learning from Las Vegas: «Learning from Alberti.»Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2608774
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