Negli ultimi decenni i paesi industrializzati hanno maturato la consapevolezza che il modello di sviluppo attuale non è più sostenibile e che occorre controllare gli effetti dell’azione antropica sul pianeta. Dal Protocollo di Kyoto nel 1997 a oggi, si sono susseguite iniziative per ridurre le emissioni inquinanti, per mezzo di politiche rivolte alla promozione dell’efficienza energetica, allo sviluppo di fonti di energia rinnovabili, allo sviluppo di agricoltura sostenibile, nella ricerca di un maggiore equilibrio con l’ambiente. Tra tutte le azioni avviate, l’efficienza energetica delle costruzioni è sicuramente tra quelle più realizzabili: le tecnologie disponibili consentono ai progettisti di raggiungere risultati di risparmio energetico con investimenti contenuti, a condizione che la progettazione consideri tali aspetti fin dalle prime fasi, per le nuove costruzioni, o provveda all’adeguamento di quelle esistenti. Un gruppo di docenti e professionisti ha raccolto e riportato le proprie esperienze per dare strumenti di analisi e valutazione nella progettazione di nuovi elementi costruttivi. In un panorama di prodotti sempre più specializzati, le scelte richiedono motivazioni. Soluzioni comprovate che sembravano superate, dallo stimolo modernista e non considerate da quello postmoderno, ritornano attuali con la responsabilità rispetto ai nuovi obiettivi della contemporaneità. Si presenta un insieme di contributi che invitano a riprendere la progettazione degli schermi per il ruolo che possono avere nell’involucro dell’edificio (chiusura) rispetto alle nuove necessità ambientali. Una pratica poco seguita a giudicare dalla propensione per la preferenza delle grandi superfici a tutto vetro, per la chiusura, indipendentemente dal contesto climatico delle costruzioni. Dall’analisi, del primo capitolo, di alcune esperienze storiche sugli schermi e delle loro trasformazioni per raggiungere un punto di vista dell’insieme e inquadrare l’ambito di studio si passa, con il secondo e il terzo, a contributi specifici che forniscono strumenti conoscitivi e applicativi per controllare i principali fenomeni fisici che devono essere considerati nella progettazione. Con il quarto capitolo sono dati strumenti per la valutazione delle prestazioni degli schermi e quindi criteri per la scelta di prodotti. Segue un’ampia rassegna di schede, strutturate secondo un’impostazione linguistica prestazionale, che riporta il panorama delle soluzioni più diffuse. Le schede evidenziano requisiti ed esperienze progettuali implicite alle diverse articolazioni e possono essere per il progettista una memoria di argomenti da non dimenticare. Il panorama delle soluzioni è completato con un contributo specifico relativo alle schermature vegetali di cui si evidenzia il possibile contributo prestazionale oltre l’implicita visibilità paesaggistica. A conclusione due utili appendici di carattere applicativo ed esemplificativo con i programmi più diffusi e utilizzati. L’insieme dei contributi nelle intenzioni degli autori intende supportare la progettazione sia delle costruzioni edilizie sia dei prodotti per le costruzioni: conseguente l’intenzione di evidenziare le possibilità di motivate innovazioni che il settore può offrire. Un invito a riprendere in considerazione la progettazione in senso ampio, olistico, per la novità delle condizioni nelle quali ci si ritrova a operare: per affrontare progetti di nuovi elementi e non solo l’utilizzo di quelli esistenti. Il lavoro è stato impostato con la raccolta e successiva analisi di molti casi per interpretare le esperienze del passato e non trascurare esperienze rispetto ai nuovi obiettivi. Il controllo della radiazione solare attraverso l’utilizzo delle schermature rientra tra le azioni di risparmio energetico che consente di migliorare le condizioni degli spazi interni senza impiego di energia. A interpretazione della proposta di questo libro emergono due motivazioni nuove: 1. la consapevolezza della necessità del contenimento dei consumi, supportata da leggi, richiede una progettazione più responsabile e controllata. Non ci sono soluzioni disponibili e comprovate, si apre un periodo di studio e di sperimentazione; 2. si viene da lunghi periodi di costruzioni con spreco del territorio. Le costruzioni non utilizzate non sono poche, dovrebbe avviarsi un’inversione di tendenza: le attività edilizie dovrebbero essere indirizzate all’adeguamento dell’esistente, che rappresenta un patrimonio anche culturale da valorizzare, piuttosto che su nuove costruzioni. La proposta di un libro sugli schermi porta, in modo implicito, una proposta di contenimento dei costi per la climatizzazione estiva e il controllo delle dispersioni per quella invernale. Gli schermi dovrebbero avere il ruolo, oltre a quello più consueto del controllo della luce, anche della riduzione del carico solare che incide direttamente sull’involucro dell’edificio e, di conseguenza, un miglioramento delle condizioni microclimatiche degli ambienti interni senza impiego di energia. Il raggiungimento delle condizioni di comfort negli ambienti interni con un’ottimizzazione delle prestazioni dell’involucro dell’edificio può ridurre in modo significativo il contributo impiantistico, ed in alcuni casi addirittura escluderne la climatizzazione, contenendo le emissioni di inquinanti e i costi di gestione. La progettazione dell’adeguamento dell’esistente può rappresentare l’opportunità di nuove prospettive professionali, impegnative: sia per la dimensione del grande patrimonio edilizio del paese, sia per le difficoltà oggettive degli interventi. L’approccio non può essere solo di adeguamento normativo: l’esistente è espressione di tante situazioni ambientali e culturali e l’adeguamento deve avvenire all’interno di un programma di valorizzazione complessiva.
Capitolo 2. La radiazione solare e il bilancio energetico di un edificio Capitolo 4. La valutazione delle prestazioni energetiche degli schermi solari in relazione all'edificio Appendice A. Determinazione delle componenti dell'irradiazione solare (CD) Appendice D. Quadro legislativo e normativo (CD) / Cavaglià, G.; Mutani, Guglielmina; Raimondo, Luca; Curti, Corrado; Bertorello, ANNA RITA; Devecchi, Marco; Larcher, Federica; C., Massaia - In: Sistemi di schermatura per il controllo solare / Luca Raimondo. - STAMPA. - Monfalcone (Gorizia) : EdicomEdizioni, 2014. - ISBN 9788896386378. - pp. 1-175
Capitolo 2. La radiazione solare e il bilancio energetico di un edificio Capitolo 4. La valutazione delle prestazioni energetiche degli schermi solari in relazione all'edificio Appendice A. Determinazione delle componenti dell'irradiazione solare (CD) Appendice D. Quadro legislativo e normativo (CD)
G. Cavaglià;MUTANI, GUGLIELMINA;RAIMONDO, LUCA;CURTI, CORRADO;BERTORELLO, ANNA RITA;DEVECCHI, Marco;LARCHER, FEDERICA;
2014
Abstract
Negli ultimi decenni i paesi industrializzati hanno maturato la consapevolezza che il modello di sviluppo attuale non è più sostenibile e che occorre controllare gli effetti dell’azione antropica sul pianeta. Dal Protocollo di Kyoto nel 1997 a oggi, si sono susseguite iniziative per ridurre le emissioni inquinanti, per mezzo di politiche rivolte alla promozione dell’efficienza energetica, allo sviluppo di fonti di energia rinnovabili, allo sviluppo di agricoltura sostenibile, nella ricerca di un maggiore equilibrio con l’ambiente. Tra tutte le azioni avviate, l’efficienza energetica delle costruzioni è sicuramente tra quelle più realizzabili: le tecnologie disponibili consentono ai progettisti di raggiungere risultati di risparmio energetico con investimenti contenuti, a condizione che la progettazione consideri tali aspetti fin dalle prime fasi, per le nuove costruzioni, o provveda all’adeguamento di quelle esistenti. Un gruppo di docenti e professionisti ha raccolto e riportato le proprie esperienze per dare strumenti di analisi e valutazione nella progettazione di nuovi elementi costruttivi. In un panorama di prodotti sempre più specializzati, le scelte richiedono motivazioni. Soluzioni comprovate che sembravano superate, dallo stimolo modernista e non considerate da quello postmoderno, ritornano attuali con la responsabilità rispetto ai nuovi obiettivi della contemporaneità. Si presenta un insieme di contributi che invitano a riprendere la progettazione degli schermi per il ruolo che possono avere nell’involucro dell’edificio (chiusura) rispetto alle nuove necessità ambientali. Una pratica poco seguita a giudicare dalla propensione per la preferenza delle grandi superfici a tutto vetro, per la chiusura, indipendentemente dal contesto climatico delle costruzioni. Dall’analisi, del primo capitolo, di alcune esperienze storiche sugli schermi e delle loro trasformazioni per raggiungere un punto di vista dell’insieme e inquadrare l’ambito di studio si passa, con il secondo e il terzo, a contributi specifici che forniscono strumenti conoscitivi e applicativi per controllare i principali fenomeni fisici che devono essere considerati nella progettazione. Con il quarto capitolo sono dati strumenti per la valutazione delle prestazioni degli schermi e quindi criteri per la scelta di prodotti. Segue un’ampia rassegna di schede, strutturate secondo un’impostazione linguistica prestazionale, che riporta il panorama delle soluzioni più diffuse. Le schede evidenziano requisiti ed esperienze progettuali implicite alle diverse articolazioni e possono essere per il progettista una memoria di argomenti da non dimenticare. Il panorama delle soluzioni è completato con un contributo specifico relativo alle schermature vegetali di cui si evidenzia il possibile contributo prestazionale oltre l’implicita visibilità paesaggistica. A conclusione due utili appendici di carattere applicativo ed esemplificativo con i programmi più diffusi e utilizzati. L’insieme dei contributi nelle intenzioni degli autori intende supportare la progettazione sia delle costruzioni edilizie sia dei prodotti per le costruzioni: conseguente l’intenzione di evidenziare le possibilità di motivate innovazioni che il settore può offrire. Un invito a riprendere in considerazione la progettazione in senso ampio, olistico, per la novità delle condizioni nelle quali ci si ritrova a operare: per affrontare progetti di nuovi elementi e non solo l’utilizzo di quelli esistenti. Il lavoro è stato impostato con la raccolta e successiva analisi di molti casi per interpretare le esperienze del passato e non trascurare esperienze rispetto ai nuovi obiettivi. Il controllo della radiazione solare attraverso l’utilizzo delle schermature rientra tra le azioni di risparmio energetico che consente di migliorare le condizioni degli spazi interni senza impiego di energia. A interpretazione della proposta di questo libro emergono due motivazioni nuove: 1. la consapevolezza della necessità del contenimento dei consumi, supportata da leggi, richiede una progettazione più responsabile e controllata. Non ci sono soluzioni disponibili e comprovate, si apre un periodo di studio e di sperimentazione; 2. si viene da lunghi periodi di costruzioni con spreco del territorio. Le costruzioni non utilizzate non sono poche, dovrebbe avviarsi un’inversione di tendenza: le attività edilizie dovrebbero essere indirizzate all’adeguamento dell’esistente, che rappresenta un patrimonio anche culturale da valorizzare, piuttosto che su nuove costruzioni. La proposta di un libro sugli schermi porta, in modo implicito, una proposta di contenimento dei costi per la climatizzazione estiva e il controllo delle dispersioni per quella invernale. Gli schermi dovrebbero avere il ruolo, oltre a quello più consueto del controllo della luce, anche della riduzione del carico solare che incide direttamente sull’involucro dell’edificio e, di conseguenza, un miglioramento delle condizioni microclimatiche degli ambienti interni senza impiego di energia. Il raggiungimento delle condizioni di comfort negli ambienti interni con un’ottimizzazione delle prestazioni dell’involucro dell’edificio può ridurre in modo significativo il contributo impiantistico, ed in alcuni casi addirittura escluderne la climatizzazione, contenendo le emissioni di inquinanti e i costi di gestione. La progettazione dell’adeguamento dell’esistente può rappresentare l’opportunità di nuove prospettive professionali, impegnative: sia per la dimensione del grande patrimonio edilizio del paese, sia per le difficoltà oggettive degli interventi. L’approccio non può essere solo di adeguamento normativo: l’esistente è espressione di tante situazioni ambientali e culturali e l’adeguamento deve avvenire all’interno di un programma di valorizzazione complessiva.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2567936
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