Analisi di quel breve ma delicato periodo che precede il ritorno dei Savoia stabilmente in Piemonte e l’avvio di una cultura di corte che definisce progetti, proposte e caratteri architettonici. Intorno alla città di Mondovì – là dove per pochi anni si consolidano gli studi universitari (1560-66) con contributi di letterati come il ferrarese Giambattista Giraldi Cinzio (per lungo tempo segretario di Ercole II d’Este) e con l’attività del tipografo toscano Lorenzo Torrentino – si genera quello che la storiografia ha riconosciuto come “fase di intensa attività culturale dai contenuti schiettamente umanistici che rappresenta, seppur tardivamente, l’unico momento di intensa partecipazione del Piemonte alla civiltà rinascimentale” (P. Merlin, 1990). Bisogna aggiungere che Mondovì, come Torino, ha una cattedrale prestigiosa, costruita nel primo ventennio del Cinquecento (poi abbattuta per far posto alla cittadella militare) per volere del vescovo Amedeo di Romagnano legato ad ambienti culturali romani e piemontesi del Cardinale Domenico della Rovere e al cantiere del duomo torinese. Cantiere, committenza, relazioni il cui studio resta da approfondire. Il contributo tende a chiarire quanto questo momento culturale che caratterizza una zona periferica ma significativa stia alla base della successiva impostazione della corte da parte di Emanuele Filiberto di Savoia che avvia, a Torino, un processo di invenzione dello Stato come centro di produzione e diffusione culturale in cui la scelta identitaria è costitutiva della corte stessa (non solo dal punto di vista dinastico ma anche culturale, letterario, urbano e architettonico). Lo studio viene condotto sulle fonti proprie dello storico dell’architettura con l’analisi delle architetture realizzate e/o progettate, con confronti documentari, analisi e studi comparati ma soprattutto con una attenzione speciale al confronto e al dialogo con le diverse discipline coinvolte nel progetto.
Alle radici di un’identità: Mondovì e il Piemonte sud occidentale alla fine del XVI secolo / Cuneo, Cristina - In: Architettura e identità locali, I / Lucia Corrain, Francesco Paolo Di Teodoro. - STAMPA. - Firenze : Leo. S. Olschki, 2013. - ISBN 9788822262837. - pp. 439-454
Alle radici di un’identità: Mondovì e il Piemonte sud occidentale alla fine del XVI secolo
CUNEO, Cristina
2013
Abstract
Analisi di quel breve ma delicato periodo che precede il ritorno dei Savoia stabilmente in Piemonte e l’avvio di una cultura di corte che definisce progetti, proposte e caratteri architettonici. Intorno alla città di Mondovì – là dove per pochi anni si consolidano gli studi universitari (1560-66) con contributi di letterati come il ferrarese Giambattista Giraldi Cinzio (per lungo tempo segretario di Ercole II d’Este) e con l’attività del tipografo toscano Lorenzo Torrentino – si genera quello che la storiografia ha riconosciuto come “fase di intensa attività culturale dai contenuti schiettamente umanistici che rappresenta, seppur tardivamente, l’unico momento di intensa partecipazione del Piemonte alla civiltà rinascimentale” (P. Merlin, 1990). Bisogna aggiungere che Mondovì, come Torino, ha una cattedrale prestigiosa, costruita nel primo ventennio del Cinquecento (poi abbattuta per far posto alla cittadella militare) per volere del vescovo Amedeo di Romagnano legato ad ambienti culturali romani e piemontesi del Cardinale Domenico della Rovere e al cantiere del duomo torinese. Cantiere, committenza, relazioni il cui studio resta da approfondire. Il contributo tende a chiarire quanto questo momento culturale che caratterizza una zona periferica ma significativa stia alla base della successiva impostazione della corte da parte di Emanuele Filiberto di Savoia che avvia, a Torino, un processo di invenzione dello Stato come centro di produzione e diffusione culturale in cui la scelta identitaria è costitutiva della corte stessa (non solo dal punto di vista dinastico ma anche culturale, letterario, urbano e architettonico). Lo studio viene condotto sulle fonti proprie dello storico dell’architettura con l’analisi delle architetture realizzate e/o progettate, con confronti documentari, analisi e studi comparati ma soprattutto con una attenzione speciale al confronto e al dialogo con le diverse discipline coinvolte nel progetto.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2542294
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