Una caratteristica importante che deve connotare un manuale di architettura è la capacità di seguire l’evoluzione del modo di progettare e costruire in termini teorici, metodologici e applicativi. Questa evoluzione è parte del processo di consolidamento delle regole di buona pratica. La memoria storica dell’ideare-progettare e del costruire, tramandata attraverso un corpus di regole d’arte, sta subendo negli ultimi tempi dei duri colpi. Si tratta della perdita di conoscenza del saper costruire come nel passato; fatto gravemente negativo in un paese che deve spendere più risorse per interventi sull’edilizia esistente, di valore storico ma non solo, che non per nuove edificazioni. Dall’altro canto ci sono le difficoltà di seguire il passo di una trasformazione del processo di ideazione e di realizzazione di manufatti adatti a soddisfare delle nuove esigenze. Basti considerare da una parte le tecnologie e le soluzioni innovative nate negli anni recenti e dall’altra la crescente sensibilità per temi, sempre più attuali, come la tutela dell’ambiente naturale e costruito, l’efficienza energetica, l’utenza diversamente abile ecc.. Ora un manuale deve suggerire diverse soluzioni senza vincolare le scelte del progettista, il quale deve comunque poter proporre la “sua idea” progettuale in termini idonei e appropriati alle specifi che esigenze del contesto in cui verrà realizzato il progetto. Al variare del contesto possono modificarsi le valenze delle scelte effettuate per gli aspetti storici, architettonici, artistici, tecnologici, ergotecnici, produttivi ed economici. Il Neufert Bauentwurfslehre, che l’editore Hoepli titola da sempre Enciclopedia pratica per progettare e costruire, è universalmente riconosciuto come una fonte ricca e attendibile di informazioni, soluzioni e suggerimenti utili per progettare e realizzare manufatti, costruzioni, spazi e ambienti per l’uomo. L’equilibrio complessivo tra una forte tradizione di cultura funzionalista espressa nella prima edizione tedesca e le nuove esigenze maturate e recepite nelle successive edizioni ne fanno un testo tuttora fondamentale e imprescindibile, nel quale si spazia dal dettaglio di un componente fino alla sistemazione di ambienti esterni, trattando temi e ambiti specifici come gli impianti, il contenimento energetico, l’ambiente. Muovendo dall’essere umano, considerato nelle sue dimensioni e proporzioni, vi vengono analizzate le diverse esigenze dell’uomo al fine di definire, progettare e costruire oggetti e ambienti che meglio rispondono in termini funzionali, prestazionali, e perché no, emotivi. Il Neufert (come è ormai comunemente chiamato) riesce a coniugare una forte tradizione, per quanto riguarda il progettare e il costruire, consolidata nel tempo, con i nuovi scenari e mutamenti dovuti all’evoluzione dei modi di vivere negli ambienti naturali e costruiti. Un processo flessibile capace di rendere attuali e sinergiche le informazioni, a partire fin dalla prima edizione tedesca del 1936. In tutte le edizioni italiane dell’opera, compresa questa, più che di una semplice traduzione della versione tedesca si è sempre lavorato a una profonda elaborazione di una elevata quantità di informazioni, soluzioni di dettaglio, criteri di progettazione e costruzione. L’adattamento del Neufert riguarda infatti non solo gli aspetti normativi, ma più in generale l’approccio complessivo al contesto costruttivo e architettonico italiano, più fedeli che in passato al testo originale, questo anche in ragione della maggiore internazionalizzazione a livello europeo dei criteri e delle norme costruttive. In pochissimi casi infatti si è dovuto riscrivere ex novo il contenuto del testo, come per esempio nel capitolo “Direzione dei lavori”. Perfino il numero complessivo delle pagine del volume e quello dei singoli capitoli corrispondono alla 39a edizione tedesca. Ringrazio infine con vero piacere, per la loro preziosa collaborazione alla realizzazione di questa nuova edizione italiana, Giuseppe Martino Di Giuda, Paolo Piantanida e Valentina Villa.
Enciclopedia pratica per progettare e costruire / Gottfried, A.; DI GIUDA, GIUSEPPE MARTINO; Piantanida, Paolo; Villa, Valentina. - STAMPA. - unico:(2013), pp. 1-567.
Enciclopedia pratica per progettare e costruire
DI GIUDA, GIUSEPPE MARTINO;PIANTANIDA, PAOLO;VILLA, VALENTINA
2013
Abstract
Una caratteristica importante che deve connotare un manuale di architettura è la capacità di seguire l’evoluzione del modo di progettare e costruire in termini teorici, metodologici e applicativi. Questa evoluzione è parte del processo di consolidamento delle regole di buona pratica. La memoria storica dell’ideare-progettare e del costruire, tramandata attraverso un corpus di regole d’arte, sta subendo negli ultimi tempi dei duri colpi. Si tratta della perdita di conoscenza del saper costruire come nel passato; fatto gravemente negativo in un paese che deve spendere più risorse per interventi sull’edilizia esistente, di valore storico ma non solo, che non per nuove edificazioni. Dall’altro canto ci sono le difficoltà di seguire il passo di una trasformazione del processo di ideazione e di realizzazione di manufatti adatti a soddisfare delle nuove esigenze. Basti considerare da una parte le tecnologie e le soluzioni innovative nate negli anni recenti e dall’altra la crescente sensibilità per temi, sempre più attuali, come la tutela dell’ambiente naturale e costruito, l’efficienza energetica, l’utenza diversamente abile ecc.. Ora un manuale deve suggerire diverse soluzioni senza vincolare le scelte del progettista, il quale deve comunque poter proporre la “sua idea” progettuale in termini idonei e appropriati alle specifi che esigenze del contesto in cui verrà realizzato il progetto. Al variare del contesto possono modificarsi le valenze delle scelte effettuate per gli aspetti storici, architettonici, artistici, tecnologici, ergotecnici, produttivi ed economici. Il Neufert Bauentwurfslehre, che l’editore Hoepli titola da sempre Enciclopedia pratica per progettare e costruire, è universalmente riconosciuto come una fonte ricca e attendibile di informazioni, soluzioni e suggerimenti utili per progettare e realizzare manufatti, costruzioni, spazi e ambienti per l’uomo. L’equilibrio complessivo tra una forte tradizione di cultura funzionalista espressa nella prima edizione tedesca e le nuove esigenze maturate e recepite nelle successive edizioni ne fanno un testo tuttora fondamentale e imprescindibile, nel quale si spazia dal dettaglio di un componente fino alla sistemazione di ambienti esterni, trattando temi e ambiti specifici come gli impianti, il contenimento energetico, l’ambiente. Muovendo dall’essere umano, considerato nelle sue dimensioni e proporzioni, vi vengono analizzate le diverse esigenze dell’uomo al fine di definire, progettare e costruire oggetti e ambienti che meglio rispondono in termini funzionali, prestazionali, e perché no, emotivi. Il Neufert (come è ormai comunemente chiamato) riesce a coniugare una forte tradizione, per quanto riguarda il progettare e il costruire, consolidata nel tempo, con i nuovi scenari e mutamenti dovuti all’evoluzione dei modi di vivere negli ambienti naturali e costruiti. Un processo flessibile capace di rendere attuali e sinergiche le informazioni, a partire fin dalla prima edizione tedesca del 1936. In tutte le edizioni italiane dell’opera, compresa questa, più che di una semplice traduzione della versione tedesca si è sempre lavorato a una profonda elaborazione di una elevata quantità di informazioni, soluzioni di dettaglio, criteri di progettazione e costruzione. L’adattamento del Neufert riguarda infatti non solo gli aspetti normativi, ma più in generale l’approccio complessivo al contesto costruttivo e architettonico italiano, più fedeli che in passato al testo originale, questo anche in ragione della maggiore internazionalizzazione a livello europeo dei criteri e delle norme costruttive. In pochissimi casi infatti si è dovuto riscrivere ex novo il contenuto del testo, come per esempio nel capitolo “Direzione dei lavori”. Perfino il numero complessivo delle pagine del volume e quello dei singoli capitoli corrispondono alla 39a edizione tedesca. Ringrazio infine con vero piacere, per la loro preziosa collaborazione alla realizzazione di questa nuova edizione italiana, Giuseppe Martino Di Giuda, Paolo Piantanida e Valentina Villa.File | Dimensione | Formato | |
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