Tra il XVI e il XVII secolo il variegato e mai quieto patchwork geopolitico italiano merita attenta e costante vigilanza da parte di architetti e ingegneri militari. Il territorio che corre, da nord a sud, e che per quasi due secoli segna il confine, sempre labile e mai dormiente, tra il ducato sabaudo e lo stato di Milano, è costantemente monitorato: le città (fra le altre Pavia, Novara, Vercelli, Alessandria, Valenza, Casale Monferrato) sono regolarmente, da entrambi i governi, oggetto di studio, con sopralluoghi, rilievi, progetti per migliorarne le prestazioni in caso di guerra, lavori di ammodernamento e potenziamento. La cartografia militare, spesso totalmente concentrata sulle mura e sui bastioni, ne restituisce, esaltandole, le valenze strategico-difensive; i documenti, oggi presenti nei più importanti archivi di stato e militari europei, raccontano due secoli di fervore edilizio che va a modificare la facies delle città, condizionandone in maniera decisiva i successivi sviluppi urbani. Ad oggi il patrimonio cartografico inerente l’Italia conservato nel Krigsarkivet di Stoccolma non è mai stato messo in relazione con i materiali coevi conservati presso gli archivi italiani, francesi, spagnoli. Fra i molti disegni, l’atlante del marchese di Helique (1655) rappresenta un corpus omogeneo redatto dal pittore bolognese Leonardo De Ferrari per il marchese di Helique, don Luis Méndez de Haro, “valido” (consigliere) di Filippo IV. A fine Seicento l’atlante giunge in Svezia per mano di Johan Gabriel Sparwenfeld, un collezionista erudito di origine svedese. Le molte tavole inerenti le città del nord Italia raccontano una storia di battaglie, assedi e fugaci conquiste.
Le città di carta. Disegni dal Krigsarkivet di Stoccolma / Dameri, Annalisa. - STAMPA. - (2013), pp. 1-136.
Le città di carta. Disegni dal Krigsarkivet di Stoccolma
DAMERI, Annalisa
2013
Abstract
Tra il XVI e il XVII secolo il variegato e mai quieto patchwork geopolitico italiano merita attenta e costante vigilanza da parte di architetti e ingegneri militari. Il territorio che corre, da nord a sud, e che per quasi due secoli segna il confine, sempre labile e mai dormiente, tra il ducato sabaudo e lo stato di Milano, è costantemente monitorato: le città (fra le altre Pavia, Novara, Vercelli, Alessandria, Valenza, Casale Monferrato) sono regolarmente, da entrambi i governi, oggetto di studio, con sopralluoghi, rilievi, progetti per migliorarne le prestazioni in caso di guerra, lavori di ammodernamento e potenziamento. La cartografia militare, spesso totalmente concentrata sulle mura e sui bastioni, ne restituisce, esaltandole, le valenze strategico-difensive; i documenti, oggi presenti nei più importanti archivi di stato e militari europei, raccontano due secoli di fervore edilizio che va a modificare la facies delle città, condizionandone in maniera decisiva i successivi sviluppi urbani. Ad oggi il patrimonio cartografico inerente l’Italia conservato nel Krigsarkivet di Stoccolma non è mai stato messo in relazione con i materiali coevi conservati presso gli archivi italiani, francesi, spagnoli. Fra i molti disegni, l’atlante del marchese di Helique (1655) rappresenta un corpus omogeneo redatto dal pittore bolognese Leonardo De Ferrari per il marchese di Helique, don Luis Méndez de Haro, “valido” (consigliere) di Filippo IV. A fine Seicento l’atlante giunge in Svezia per mano di Johan Gabriel Sparwenfeld, un collezionista erudito di origine svedese. Le molte tavole inerenti le città del nord Italia raccontano una storia di battaglie, assedi e fugaci conquiste.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2506469