Nell’ambito del presente documento sono stati analizzati gli esiti di alcune esperienze, nazionali ed internazionali, di elaborazione di buone pratiche e metodologie di lettura interpretativa del paesaggio in grado di costituire un riferimento operativo, per guidare e verificare le scelte di trasformazione, recupero, riorganizzazione e valorizzazione del territorio. Le indicazioni che derivano dalle sperimentazioni già consolidate e in atto in vari Paesi europei, mettono in evidenza approcci diversi ai temi della conoscenza del paesaggio, che rispecchiano l’attuale articolazione delle concezioni culturali e delle politiche per il governo del territorio. Emerge una consapevolezza diffusa dell’inadeguatezza degli strumenti teorici e metodologici più in uso di fronte alle problematiche del paesaggio e un forte interesse ad approfondire e sperimentare metodi di lettura capaci di integrare approcci diversi, di cui si avverte la settorialità. Nell’ambito delle diverse esperienze analizzate più che alle diverse tradizioni e metodologie disciplinari, si fa riferimento a documenti e linee guida elaborate da amministrazioni, enti ed organismi di vari Paesi europei predisposte proprio allo scopo di fornire indicazioni metodologiche facilmente utilizzabili da un vasto pubblico di amministratori, tecnici, operatori, anche privati, impegnati nelle scelte e nelle attività di salvaguardia e riprogettazione del paesaggio. L’analisi critica di questi strumenti, nell’ambito del presente contributo, è stata ampliata agli esiti di una recente stagione di esperienze amministrative di tutela del patrimonio ambientale ed architettonico privilegiando, le sperimentazioni più significative e le produzioni di eccellenza. Uno "sguardo allargato" alle diverse esperienze manualistiche, nazionali ed internazionali, con l’obiettivo di costruire, in prospettiva, un quadro di possibili risposte alle istanze di un dibattito regionale sulla conservazione del paesaggio e dell’edilizia tradizionale quanto mai attivo ed eterogeneo per obiettivi e approcci metodologici in campo. L’indagine è stata condotta, principalmente, attraverso la ricerca a campione di linee guida, good practice, manuali, cahier de conseil et de recommandations realizzati in un ambito temporale recente da istituzioni pubbliche o enti e associazioni di interesse pubblico. Per offrire una maggiore e diversificata casistica si sono presi in considerazione esempi in un ambito tematico e geografico allargato, non limitato strettamente all’ambito nazionale che potessero apportare elementi di interesse per almeno uno dei seguenti criteri: • il recupero e la valorizzazione dell’architettura e degli insediamenti tradizionale storici; • la conservazione e la valorizzazione del paesaggio in rapporto a fenomeni di abbandono e trasformazione; • l’originalità e l’efficacia dello strumento considerato in materia di apporto disciplinare tematico, di modalità di comunicazione e divulgazione, di efficacia operativa e capacità di monitoraggio. L’esplorazione dei diversi modelli e approcci culturali che hanno generato le esperienze analizzate nell’ambito del presente contributo trova puntale corrispondenza nei contenuti delle schede che compongono il rapporto di ricerca.
Manuale dei manuali. Studi e ricerche relativi al catalogo delle buone pratiche per il paesaggio / Mazzotta, Alessandro; Bazzanella, Liliana; Callegari, Guido; Rolfo, Davide. - STAMPA. - (2006), pp. 1-638.
Manuale dei manuali. Studi e ricerche relativi al catalogo delle buone pratiche per il paesaggio
MAZZOTTA, ALESSANDRO;BAZZANELLA, LILIANA;CALLEGARI, GUIDO;ROLFO, DAVIDE
2006
Abstract
Nell’ambito del presente documento sono stati analizzati gli esiti di alcune esperienze, nazionali ed internazionali, di elaborazione di buone pratiche e metodologie di lettura interpretativa del paesaggio in grado di costituire un riferimento operativo, per guidare e verificare le scelte di trasformazione, recupero, riorganizzazione e valorizzazione del territorio. Le indicazioni che derivano dalle sperimentazioni già consolidate e in atto in vari Paesi europei, mettono in evidenza approcci diversi ai temi della conoscenza del paesaggio, che rispecchiano l’attuale articolazione delle concezioni culturali e delle politiche per il governo del territorio. Emerge una consapevolezza diffusa dell’inadeguatezza degli strumenti teorici e metodologici più in uso di fronte alle problematiche del paesaggio e un forte interesse ad approfondire e sperimentare metodi di lettura capaci di integrare approcci diversi, di cui si avverte la settorialità. Nell’ambito delle diverse esperienze analizzate più che alle diverse tradizioni e metodologie disciplinari, si fa riferimento a documenti e linee guida elaborate da amministrazioni, enti ed organismi di vari Paesi europei predisposte proprio allo scopo di fornire indicazioni metodologiche facilmente utilizzabili da un vasto pubblico di amministratori, tecnici, operatori, anche privati, impegnati nelle scelte e nelle attività di salvaguardia e riprogettazione del paesaggio. L’analisi critica di questi strumenti, nell’ambito del presente contributo, è stata ampliata agli esiti di una recente stagione di esperienze amministrative di tutela del patrimonio ambientale ed architettonico privilegiando, le sperimentazioni più significative e le produzioni di eccellenza. Uno "sguardo allargato" alle diverse esperienze manualistiche, nazionali ed internazionali, con l’obiettivo di costruire, in prospettiva, un quadro di possibili risposte alle istanze di un dibattito regionale sulla conservazione del paesaggio e dell’edilizia tradizionale quanto mai attivo ed eterogeneo per obiettivi e approcci metodologici in campo. L’indagine è stata condotta, principalmente, attraverso la ricerca a campione di linee guida, good practice, manuali, cahier de conseil et de recommandations realizzati in un ambito temporale recente da istituzioni pubbliche o enti e associazioni di interesse pubblico. Per offrire una maggiore e diversificata casistica si sono presi in considerazione esempi in un ambito tematico e geografico allargato, non limitato strettamente all’ambito nazionale che potessero apportare elementi di interesse per almeno uno dei seguenti criteri: • il recupero e la valorizzazione dell’architettura e degli insediamenti tradizionale storici; • la conservazione e la valorizzazione del paesaggio in rapporto a fenomeni di abbandono e trasformazione; • l’originalità e l’efficacia dello strumento considerato in materia di apporto disciplinare tematico, di modalità di comunicazione e divulgazione, di efficacia operativa e capacità di monitoraggio. L’esplorazione dei diversi modelli e approcci culturali che hanno generato le esperienze analizzate nell’ambito del presente contributo trova puntale corrispondenza nei contenuti delle schede che compongono il rapporto di ricerca.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2504417
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