A metà Settecento la Fabbrica Lapidea della Basilica di San Gaudenzio a Novara stabilisce di procedere alla sostituzione della torretta campanaria esistente con un nuovo campanile, a completamento dell’edificio religioso: il tema progettuale si presenta complesso, perché si tratta di intervenire su un basamento disegnato da Pellegrino Tibaldi, realizzato nel Seicento e abbandonato a se stesso per mancanza di fondi. A seguito del recente passaggio di Novara allo Stato Sabaudo, i fabbricieri, esponenti della nobiltà cittadina, si rivolgono all’architetto regio Benedetto Alfieri, affidandogli l’incarico per un nuovo progetto. La costruzione alfieriana si caratterizza non solo per la peculiare reinterpretazione del tema della torre campanaria come punto privilegiato di osservazione del territorio, ma soprattutto per la brillante soluzione di raccordo con la preesistenza tibaldiana, che testimonia l’evoluzione dei valori formali e tecnici della cultura del tempo. Di questo è testimone anche la vicenda del cantiere, che risulta eccezionale sia per gli esiti formali, sia per la qualità tecnologica del manufatto che per le risorse economiche necessarie. Il contributo delinea la storia della costruzione del campanile, illustrandone le complesse vicende progettuali valorizzando la fisionomia del cantiere alfieriano e mettendo in luce le soluzioni tecniche di dettaglio adottate.

Il cantiere alfieriano del campanile della basilica di San Gaudenzio a Novara / Mangosio, Marika; Mele, Caterina; Piantanida, Paolo - In: Benedetto Alfieri 1699-1767, architetto di Carlo Emanuele III / CORNAGLIA P., KIEVEN E., ROGGERO C.. - STAMPA. - Roma : Campisano Editore, 2012. - ISBN 978-88-88168-91-3. - pp. 327-341

Il cantiere alfieriano del campanile della basilica di San Gaudenzio a Novara

MANGOSIO, MARIKA;MELE, CATERINA;PIANTANIDA, PAOLO
2012

Abstract

A metà Settecento la Fabbrica Lapidea della Basilica di San Gaudenzio a Novara stabilisce di procedere alla sostituzione della torretta campanaria esistente con un nuovo campanile, a completamento dell’edificio religioso: il tema progettuale si presenta complesso, perché si tratta di intervenire su un basamento disegnato da Pellegrino Tibaldi, realizzato nel Seicento e abbandonato a se stesso per mancanza di fondi. A seguito del recente passaggio di Novara allo Stato Sabaudo, i fabbricieri, esponenti della nobiltà cittadina, si rivolgono all’architetto regio Benedetto Alfieri, affidandogli l’incarico per un nuovo progetto. La costruzione alfieriana si caratterizza non solo per la peculiare reinterpretazione del tema della torre campanaria come punto privilegiato di osservazione del territorio, ma soprattutto per la brillante soluzione di raccordo con la preesistenza tibaldiana, che testimonia l’evoluzione dei valori formali e tecnici della cultura del tempo. Di questo è testimone anche la vicenda del cantiere, che risulta eccezionale sia per gli esiti formali, sia per la qualità tecnologica del manufatto che per le risorse economiche necessarie. Il contributo delinea la storia della costruzione del campanile, illustrandone le complesse vicende progettuali valorizzando la fisionomia del cantiere alfieriano e mettendo in luce le soluzioni tecniche di dettaglio adottate.
2012
978-88-88168-91-3
Benedetto Alfieri 1699-1767, architetto di Carlo Emanuele III
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