Clima acustico in ambito urbano: approccio sperimentale per la definizione di indicatori del rumore per una pianificazione sostenibile dei trasporti

L’inquinamento acustico si inquadra nel problema più generale della valutazione dell'impatto ambientale che, negli anni ‘80, ha assunto una non trascurabile importanza nelle realtà progettuale ed in quella di qualsiasi opera di intervento sul territorio. Negli ultimi decenni, il continuo aumento della domanda di mobilità ha avuto come conseguenza un progressivo aumento dell’uso dell’automobile, che ha così provocato un sensibile aumento del livello sonoro ambientale, in special modo nelle aree urbane. In tale contesto, un attento monitoraggio del clima acustico è diventato imperativo e la normativa europea ha dato un forte impulso attraverso l’emanazione della direttiva 2002/49/CE adottata il 25 giugno 2002. Essa parte dal presupposto che i dati relativi ai livelli di inquinamento acustico dovrebbero essere rilevati, ordinati e presentati secondo criteri confrontabili, fatto questo che presuppone l’utilizzazione di descrittori e metodi di determinazione armonizzati e criteri per uniformare la mappatura acustica a livello comunitario. Il presente lavoro cerca di dare un contributo alla definizione di indicatori che siano in grado di caratterizzare il clima acustico urbano e rappresentare al meglio la “percezione” delle persone esposte, dimostrando il basso potere esplicativo degli indicatori oggi previsti dalle normative nazionali, così come dalla direttiva 2002/49/CE. La corretta valutazione del disturbo prodotto dai sistemi di trasporto consente, infatti, di valutare gli effetti a breve ed a medio - lungo termine di diffe-renti scelte strategiche e politiche, e di perseguire, dunque, una pianificazione dei trasporti più sostenibile.