Ormai da tempo si è andato diffondendo, nella letteratura economico-aziendale e nelle prassi manageriali, il principio che l’obiettivo-chiave di un’impresa, sotto il profilo economico, va identificato nella creazione di valore per l’azionista, e numerose proposte metodologiche sono state avanzate per tradurre tale obiettivo in appropriati parametri e modalità di misura. Tuttavia, la ricerca e il dibattito sviluppatisi sull’argomento non hanno finora condotto a metriche adeguatamente condivise sul piano teorico e diffusamente applicate sul piano pratico. Con due conseguenze che, ad avviso di chi scrive, risultano ugualmente pericolose: i)di condurre ad una “confusione di linguaggi” che finisce per trasformare il concetto stesso di creazione di valore in poco più che un’etichetta priva di un significato concreto adeguatamente circostanziato (e quindi un’espressione che ognuno può usare a proprio piacimento); ii)di condurre a gravi malintesi intorno a quello che la creazione di valore dovrebbe significare, rispetto a quello che prassi superficiali e metriche parziali inducono a credere che sia. Con il conseguente effetto perverso, di cui sempre più spesso si avverte l’eco, di sentire sollevare critiche e contestazioni anche pesanti nei confronti del principio della creazione di valore a causa dei modi (sbagliati) in cui viene interpretata e misurata. Si corre così il rischio, come si dice, di “gettare via il bambino con l’acqua sporca”, negando valore ad un principio corretto a causa del cattivo uso che spesso ne viene fatto. In tale quadro, le considerazioni sviluppate in questo saggio si propongono l’obiettivo di delineare uno schema logico che, in modo non equivoco, possa condurre a misurare e analizzare la performance d’impresa in termini di creazione di valore economico. Una volta condiviso un tale modello, allora si potrà razionalmente (e serenamente) valutare: a)se e con quali eventuali limiti la creazione di valore può rappresentare un parametro corretto della performance economica d’impresa; b)quali ostacoli si frappongono ad una sua misura affidabile e come possono essere affrontati e superati.
Analisi della performance economica d'impresa: il modello della creazione di valore / Donna, Giorgio; Guelfi, Silvano - In: Economia aziendale & Management: scritti in onore di Vittorio Coda / a cura di G. Airoldi, G. Brunetti, G. Corbetta e G. Invernizzi. - STAMPA. - MILANO : EGEA, 2010. - pp. 1669-1687
Analisi della performance economica d'impresa: il modello della creazione di valore
DONNA, Giorgio;GUELFI, SILVANO
2010
Abstract
Ormai da tempo si è andato diffondendo, nella letteratura economico-aziendale e nelle prassi manageriali, il principio che l’obiettivo-chiave di un’impresa, sotto il profilo economico, va identificato nella creazione di valore per l’azionista, e numerose proposte metodologiche sono state avanzate per tradurre tale obiettivo in appropriati parametri e modalità di misura. Tuttavia, la ricerca e il dibattito sviluppatisi sull’argomento non hanno finora condotto a metriche adeguatamente condivise sul piano teorico e diffusamente applicate sul piano pratico. Con due conseguenze che, ad avviso di chi scrive, risultano ugualmente pericolose: i)di condurre ad una “confusione di linguaggi” che finisce per trasformare il concetto stesso di creazione di valore in poco più che un’etichetta priva di un significato concreto adeguatamente circostanziato (e quindi un’espressione che ognuno può usare a proprio piacimento); ii)di condurre a gravi malintesi intorno a quello che la creazione di valore dovrebbe significare, rispetto a quello che prassi superficiali e metriche parziali inducono a credere che sia. Con il conseguente effetto perverso, di cui sempre più spesso si avverte l’eco, di sentire sollevare critiche e contestazioni anche pesanti nei confronti del principio della creazione di valore a causa dei modi (sbagliati) in cui viene interpretata e misurata. Si corre così il rischio, come si dice, di “gettare via il bambino con l’acqua sporca”, negando valore ad un principio corretto a causa del cattivo uso che spesso ne viene fatto. In tale quadro, le considerazioni sviluppate in questo saggio si propongono l’obiettivo di delineare uno schema logico che, in modo non equivoco, possa condurre a misurare e analizzare la performance d’impresa in termini di creazione di valore economico. Una volta condiviso un tale modello, allora si potrà razionalmente (e serenamente) valutare: a)se e con quali eventuali limiti la creazione di valore può rappresentare un parametro corretto della performance economica d’impresa; b)quali ostacoli si frappongono ad una sua misura affidabile e come possono essere affrontati e superati.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2497011
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