L’esperienza che viene presentata in questo saggio riflette il lavoro di ricerca sviluppato negli ultimi anni alla Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano (nel gruppo diretto da Guido Canella) e alla II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. I progetti riguardano ipotesi di intervento nel Sud d’Italia −Basilicata, Puglia, Calabria, Area dello Stretto, fino alle coste del Nord Africa− nel rapporto tra Comunità e Architettura. Il tentativo è stato quello di interpretare la finalità comunitaria secondo un punto di vista di trasformazione strutturale in continuità, crediamo, con quanto proposto da Guido Canella e Lucio Stellario d’Angiolini sul tema dell’università in Calabria alla fine degli anni Sessanta. Lavorando al Sud, di fronte alla cosiddetta questione meridionale, sono emersi prioritariamente due fenomeni che hanno rilievo nazionale. Il primo è quello della pressione immigratoria che dai paesi rivieraschi del Mediterraneo investe le sponde meridionali d’Italia: si è cercato di considerare l’immigrazione come una potenziale risorsa, come elemento importante su cui investire in termini di formazione, di struttura produttiva, di un nuovo disegno di sviluppo economico. Il secondo è rappresentato dalla straordinaria opportunità che il mutamento dei commerci marittimi mondiali Est-Ovest offre in modo privilegiato ai porti del Mezzogiorno: l’idea di questi progetti è quella di innescare un processo di sviluppo economico del Sud Italia nel quadro della costruzione di un bacino economico integrato nell’area del Mediterraneo. Ne è conseguita una serie di progetti di laurea e dei laboratori di progettazione degli ultimi anni sul tema della città di fondazione nel Sud Italia, di un nuovo ruolo dei porti del Sud (Taranto, Gioia Tauro e Crotone) all’interno di una geografia delle rotte marittime mondiali affermatasi all’inizio del Duemila; l’attendibilità di una pianificazione energetica che coinvolga, con ruoli complementari e di cooperazione economica e tecnico-scientifica, le due sponde del Mediterraneo (tra paesi “della fascia del sole” e quelli “della fascia della tecnologia”) in un programma di sviluppo comune sul tema dell’energia solare termodinamica; il tema dell’attraversamento stabile viario e ferroviario dello Stretto, a partire dal concorso nazionale del 1969 (la “Metropoli dello Stretto” di Giuseppe Samonà), applicato alle fasce costiere di Messina e Reggio Calabria. In generale, dal punto di vista compositivo, si è teso a costruire un quadro interpretativo di un possibile “Laboratorio Mediterraneo”, verificando trazioni e criteri di proponibilità di specifiche tipologie insediative e di una comune civiltà di appartenenza.

Progetti di sviluppo comunitario in un’ipotesi macrourbanistica per il Sud Italia e l’area del Mediterraneo / Canella, Gentucca; Bordogna, E. - In: Comunità/Architettura – Community/Architecture / Prandi E. (a cura di). - STAMPA. - Parma : Festival Architettura Edizioni, 2010. - ISBN 9788889739167. - pp. 20-29

Progetti di sviluppo comunitario in un’ipotesi macrourbanistica per il Sud Italia e l’area del Mediterraneo

CANELLA, GENTUCCA;
2010

Abstract

L’esperienza che viene presentata in questo saggio riflette il lavoro di ricerca sviluppato negli ultimi anni alla Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano (nel gruppo diretto da Guido Canella) e alla II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. I progetti riguardano ipotesi di intervento nel Sud d’Italia −Basilicata, Puglia, Calabria, Area dello Stretto, fino alle coste del Nord Africa− nel rapporto tra Comunità e Architettura. Il tentativo è stato quello di interpretare la finalità comunitaria secondo un punto di vista di trasformazione strutturale in continuità, crediamo, con quanto proposto da Guido Canella e Lucio Stellario d’Angiolini sul tema dell’università in Calabria alla fine degli anni Sessanta. Lavorando al Sud, di fronte alla cosiddetta questione meridionale, sono emersi prioritariamente due fenomeni che hanno rilievo nazionale. Il primo è quello della pressione immigratoria che dai paesi rivieraschi del Mediterraneo investe le sponde meridionali d’Italia: si è cercato di considerare l’immigrazione come una potenziale risorsa, come elemento importante su cui investire in termini di formazione, di struttura produttiva, di un nuovo disegno di sviluppo economico. Il secondo è rappresentato dalla straordinaria opportunità che il mutamento dei commerci marittimi mondiali Est-Ovest offre in modo privilegiato ai porti del Mezzogiorno: l’idea di questi progetti è quella di innescare un processo di sviluppo economico del Sud Italia nel quadro della costruzione di un bacino economico integrato nell’area del Mediterraneo. Ne è conseguita una serie di progetti di laurea e dei laboratori di progettazione degli ultimi anni sul tema della città di fondazione nel Sud Italia, di un nuovo ruolo dei porti del Sud (Taranto, Gioia Tauro e Crotone) all’interno di una geografia delle rotte marittime mondiali affermatasi all’inizio del Duemila; l’attendibilità di una pianificazione energetica che coinvolga, con ruoli complementari e di cooperazione economica e tecnico-scientifica, le due sponde del Mediterraneo (tra paesi “della fascia del sole” e quelli “della fascia della tecnologia”) in un programma di sviluppo comune sul tema dell’energia solare termodinamica; il tema dell’attraversamento stabile viario e ferroviario dello Stretto, a partire dal concorso nazionale del 1969 (la “Metropoli dello Stretto” di Giuseppe Samonà), applicato alle fasce costiere di Messina e Reggio Calabria. In generale, dal punto di vista compositivo, si è teso a costruire un quadro interpretativo di un possibile “Laboratorio Mediterraneo”, verificando trazioni e criteri di proponibilità di specifiche tipologie insediative e di una comune civiltà di appartenenza.
2010
9788889739167
Comunità/Architettura – Community/Architecture
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