La relazione fra trasporti e usi del suolo è intuitiva anche al comune buon senso. Le relazioni di interdipendenza fra trasporti e usi del suolo sono constatate, teoricamente ed empiricamente. Malgrado ciò, nelle pratiche di pianificazione territoriale, nella gestione delle politiche e negli stessi studi teorici, si registra un grande divario fra questi due settori disciplinari. Questa nota intende tratteggiare alcuni aspetti di questo divario, con qualche accenno alle origini storiche della relazione (rivelatasi nel tempo difficile) fra pratiche di pianificazione territoriale e programmi e interventi trasportistici, e un richiamo ad alcune delle cause della reciproca separatezza che connota questi due importanti ambiti delle politiche pubbliche. La tesi sostenuta è che, di fronte a una divaricazione che appare non facilmente superabile, né con provvedimenti autoritativi, né attraverso una maggiore presenza del mercato, si apra un ruolo responsabile da parte dei pianificatori territoriali, teso a cercare le risposte a una serie di interrogativi aperti. Il settore del trasporto è infatti troppo forte, pervasivo e indipendente, non solo in Italia, rispetto alle politiche di territorio, da poter essere imbrigliato in pianificazioni integrate. E’ uno stato di cose che non si può modificare via politiche. Lo si può invece affrontare come un fatto, una realtà con cui occorre fare i conti, una condizione di intervento che di fatto impone compiti nuovi, finora trascurati da parte della cultura tecnica urbanistica.
Il difficile rapporto tra pianificazione urbanistica e della mobilità / Fubini, Alessandro - In: Città, attività, spostamenti / Riganti P.. - Roma : Carocci, 2008. - ISBN 9788843045488. - pp. 9-23
Il difficile rapporto tra pianificazione urbanistica e della mobilità
FUBINI, Alessandro
2008
Abstract
La relazione fra trasporti e usi del suolo è intuitiva anche al comune buon senso. Le relazioni di interdipendenza fra trasporti e usi del suolo sono constatate, teoricamente ed empiricamente. Malgrado ciò, nelle pratiche di pianificazione territoriale, nella gestione delle politiche e negli stessi studi teorici, si registra un grande divario fra questi due settori disciplinari. Questa nota intende tratteggiare alcuni aspetti di questo divario, con qualche accenno alle origini storiche della relazione (rivelatasi nel tempo difficile) fra pratiche di pianificazione territoriale e programmi e interventi trasportistici, e un richiamo ad alcune delle cause della reciproca separatezza che connota questi due importanti ambiti delle politiche pubbliche. La tesi sostenuta è che, di fronte a una divaricazione che appare non facilmente superabile, né con provvedimenti autoritativi, né attraverso una maggiore presenza del mercato, si apra un ruolo responsabile da parte dei pianificatori territoriali, teso a cercare le risposte a una serie di interrogativi aperti. Il settore del trasporto è infatti troppo forte, pervasivo e indipendente, non solo in Italia, rispetto alle politiche di territorio, da poter essere imbrigliato in pianificazioni integrate. E’ uno stato di cose che non si può modificare via politiche. Lo si può invece affrontare come un fatto, una realtà con cui occorre fare i conti, una condizione di intervento che di fatto impone compiti nuovi, finora trascurati da parte della cultura tecnica urbanistica.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2372988
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