Città, Periferia e territori geografici: un sistema di differenze

Il saggio parte dal riconoscimento dei due grandi problemi che hanno attraversato la città negli ultimi due secoli e ne hanno condizionato la crescita: la questione igienica e la nuova grande dimensione. I capitoli nei quali si articola riguardano in generale le risposte che sono state date a questi due problemi: il risanamento della città con la conseguente costruzione delle periferie e lo sviluppo demografico e insediativo che portò la città ad espandersi nel territorio. Lo sviluppo della periferia urbana segna la caduta delle regole che avevano presieduto allo sviluppo della città sino a tutto il XIX secolo, tra di esse la crisi del tipo edilizio e della costruzione per degli isolati, ma produce una rinnovata importanza dell’analisi nella comprensione dei meccanismi di definizione della città contemporanea. La rottura della distinzione tra città e territorio e la conseguente territorializzazione della città ha invece un inizio che possiamo collocare nella seconda metà del secolo scorso. Attraverso l’esempio delle ricerche condotte dagli autori sulla periferia metropolitana di Milano e sui caratteri naturali del territorio su cui si è verificata la crescita di città come Bergamo e Torino, il saggio cerca di aprire a una prospettiva di rinnovamento della città che non può più continuare a definirsi sulla base di una continua reiterazione di regole proprie. Il primo passo in questa direzione sta nella ritrovata centralità degli elementi geografici e in particolare nella loro capacità di determinare nuove regole dell’espansione urbana e di nuove forme insediative. Il secondo riguarda gli strumenti e i modi attraverso i quali è possibile conseguire una tale prospettiva di rinnovamento. A questo proposito vengono introdotti i temi della rappresentazione cartografica e delle questioni connesse alla progettualità della carta.