La vita sociale di Cesare Bertea si misurava con la partecipazione ai cenacoli culturali torinesi e piemontesi fu Socio effettivo della Società di Archeologia e Belle Arti, Vicepresidente della Società di Incoraggiamento alle Belle Arti presso il Circolo degli Artisti, Socio costitutivo e aderente della Società Storica Subalpina..Nel 1891 Cesare era assegnato, per Decreto Ministeriale, all’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti del Piemonte e della Liguria, come impiegato, nel ruolo d’architetto ingegnere di 3° classe, in concomitanza con la nomina di Alfredo D’Andrade a Direttore dell’Ufficio stesso. L’epistolario con il padre e il fratello Guido restituisce uno spaccato della vita sociale e dell’ambiente culturale piemontese, documentando i rapporti intrapresi con le personalità del momento, a cui si intrecciano notizie su gli impegni istituzionali. Camillo Boito gli scriveva per avere immagini sull’Abbazia di Staffarda e Corrado Ricci richiedeva informazioni circa il Duomo di Casale per inserirle in una nuova rivista. Gli insegnamenti del padre, patrocinatore dell’inserimento del giovane all’interno dell’Ufficio Regionale, ebbero un ruolo d’indiscussa autorevolezza e vennero testimoniati dalle stesse parole di Cesare Bertea ne elogiava, non solo le qualità di pittore, ma anche il ruolo d’Ispettore dei Monumenti e Scavi del Circondario di Pinerolo, protagonista di quella capillare campagna di sensibilizzazione alla tutela del patrimonio storico artistico. Il libro documenta l’attività dell’ingegnere Cesare Bertea, poi Soprintendete, nella tutela e restauro del patrimonio piemontese attraverso lo studio critico dell’archivio privato della famiglia.
La conservazione delle architetture. L'archivio privato di Cesare Bertea / Vinardi, Maria Grazia; Silvia, Valmaggi. - (2009).
La conservazione delle architetture. L'archivio privato di Cesare Bertea
VINARDI, Maria Grazia;
2009
Abstract
La vita sociale di Cesare Bertea si misurava con la partecipazione ai cenacoli culturali torinesi e piemontesi fu Socio effettivo della Società di Archeologia e Belle Arti, Vicepresidente della Società di Incoraggiamento alle Belle Arti presso il Circolo degli Artisti, Socio costitutivo e aderente della Società Storica Subalpina..Nel 1891 Cesare era assegnato, per Decreto Ministeriale, all’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti del Piemonte e della Liguria, come impiegato, nel ruolo d’architetto ingegnere di 3° classe, in concomitanza con la nomina di Alfredo D’Andrade a Direttore dell’Ufficio stesso. L’epistolario con il padre e il fratello Guido restituisce uno spaccato della vita sociale e dell’ambiente culturale piemontese, documentando i rapporti intrapresi con le personalità del momento, a cui si intrecciano notizie su gli impegni istituzionali. Camillo Boito gli scriveva per avere immagini sull’Abbazia di Staffarda e Corrado Ricci richiedeva informazioni circa il Duomo di Casale per inserirle in una nuova rivista. Gli insegnamenti del padre, patrocinatore dell’inserimento del giovane all’interno dell’Ufficio Regionale, ebbero un ruolo d’indiscussa autorevolezza e vennero testimoniati dalle stesse parole di Cesare Bertea ne elogiava, non solo le qualità di pittore, ma anche il ruolo d’Ispettore dei Monumenti e Scavi del Circondario di Pinerolo, protagonista di quella capillare campagna di sensibilizzazione alla tutela del patrimonio storico artistico. Il libro documenta l’attività dell’ingegnere Cesare Bertea, poi Soprintendete, nella tutela e restauro del patrimonio piemontese attraverso lo studio critico dell’archivio privato della famiglia.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/1867511
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