Recensione del volume di Guido Montanari, "Amedeo Albertini. Fantasia e tcnica nell'architettura". Milano, Skira, 2007. La storia dell'architettura del '900 a Torino è un capitolo da tutto da scrivere, secondo l'autore, e da scrivere in, un certo senso, “contro” (contro certa storiografia dell'architettura contemporanea in generale, e contro gli stereotipi della cultura torinese ufficiale in particolare), aprendo invece a quelle personalità di architetti-costruttori, estranei ai dibattiti intellettuali, alle riviste e ai libri, ma che hanno trasformato la città, di fatto, con le loro architetture, a partire da un confronto serio e professionale con la committenza e con il mercato. Se questo potrebbe destare qualche sospetto in una realtà culturale diversa (costruttore è spesso sinonimo di quantità e di professionalismo spregiudicato), è in realtà un passo necessario a Torino, dove la cultura, nella seconda metà del '900, passa necessariamente attraverso l'industria, e in particolare la cultura architettonica, attraverso l'industria, intreccia i suoi destini con quelli della trasformazione della città e del territorio e con la ricerca più avanzata nel campo dell'innovazione tecnologica e costruttiva.
Amedeo Albertini a Torino / Malcovati, Silvia. - In: AL. - ISSN 1825-8182. - STAMPA. - 7:(2008), pp. 40-40.
Amedeo Albertini a Torino
MALCOVATI, SILVIA
2008
Abstract
Recensione del volume di Guido Montanari, "Amedeo Albertini. Fantasia e tcnica nell'architettura". Milano, Skira, 2007. La storia dell'architettura del '900 a Torino è un capitolo da tutto da scrivere, secondo l'autore, e da scrivere in, un certo senso, “contro” (contro certa storiografia dell'architettura contemporanea in generale, e contro gli stereotipi della cultura torinese ufficiale in particolare), aprendo invece a quelle personalità di architetti-costruttori, estranei ai dibattiti intellettuali, alle riviste e ai libri, ma che hanno trasformato la città, di fatto, con le loro architetture, a partire da un confronto serio e professionale con la committenza e con il mercato. Se questo potrebbe destare qualche sospetto in una realtà culturale diversa (costruttore è spesso sinonimo di quantità e di professionalismo spregiudicato), è in realtà un passo necessario a Torino, dove la cultura, nella seconda metà del '900, passa necessariamente attraverso l'industria, e in particolare la cultura architettonica, attraverso l'industria, intreccia i suoi destini con quelli della trasformazione della città e del territorio e con la ricerca più avanzata nel campo dell'innovazione tecnologica e costruttiva.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/1849103
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