La tesi di fondo dello scritto, che si inserisce in un percorso di ricerca più generale sulle modalità della scrittura teorica degli architetti, è questa: gli spazi del Piemonte e dei suoi territori, di Torino e delle altre città, hanno un ruolo costruttivo nel pensiero teorico di Roberto Gabetti. Come il viaggiatore-geografo di Kant, Gabetti si muove tra questi luoghi utilizzando un «piano» nel quale traccia traiettorie che, selezionando e collegando punti, disegnano figure nello spazio del pensiero. Provare a studiare il viaggio di Gabetti significa perciò ragionare intorno ad una modalità importante del pensiero architettonico, un pensiero che – come gli altri, ma più degli altri per le caratteristiche del suo oggetto – si misura, e in qualche modo si costruisce, dentro gli spazi geografici, dando ad essi un ruolo generativo che altre discipline celano maggiormente. Gabetti e il Piemonte sono un caso, straordinario per l’intensità attraverso la quale viene praticato, del rapporto che si instaura tra il pensiero teorico dell’architetto, i luoghi e le loro rappresentazioni. Il libro Torino, Piemonte, Architetti, libro che è il campo di studio di questa indagine, è stato costruito dal suo curatore, Sisto Giriodi, mediante una sapiente operazione «cartografica: alcuni scritti di Roberto Gabetti sono stati collocati all’interno di un «territorio» suddiviso in tre contrade: Torino, il Piemonte, gli Architetti. Disposta in questa nuova «carta» e non ordinata solo cronologicamente, la scrittura di Gabetti mostra come la cumulazione geografica del sapere, il viaggiare come tecnica di studio, siano i procedimenti di una straordinaria riflessione sull’architettura dove il tempo si spazializza e la storia diviene una topologia. Studiare il «viaggio piemontese» di Gabetti significa ragionare intorno ad un pensiero che si costruisce dentro gli spazi geografici, dando ad essi, e alle forme della loro restituzione, un ruolo del tutto produttivo: nelle migliaia di schede raccolte nell’archivio personale di Gabetti, il Piemonte diviene letteralmente un teatro della memoria la cui struttura è assieme geografica e molecolare. La stratificazione geologica, che contraddistingue il «metodo» di Gabetti, esce quindi dai cardini della storia per agire in uno spazio senza tempo dove tutto è simultaneo, dove, come nel Piemonte trasformato in archivio, tutto è, contemporaneamente, a disposizione per sempre nuove costruzioni del pensiero.

Torino Piemonte Architetti. Topologia piemontese. Geografia e scrittura teorica in Roberto Gabetti / Palma, Riccardo - In: Paesaggi Piemontesi. Gabetti & Isola + Isolarchitetti + 9 architetture minori / A CURA DI C. PIVA. - FIRENZE : AION, 2008. - ISBN 9788888149509. - pp. 128-134

Torino Piemonte Architetti. Topologia piemontese. Geografia e scrittura teorica in Roberto Gabetti

PALMA, Riccardo
2008

Abstract

La tesi di fondo dello scritto, che si inserisce in un percorso di ricerca più generale sulle modalità della scrittura teorica degli architetti, è questa: gli spazi del Piemonte e dei suoi territori, di Torino e delle altre città, hanno un ruolo costruttivo nel pensiero teorico di Roberto Gabetti. Come il viaggiatore-geografo di Kant, Gabetti si muove tra questi luoghi utilizzando un «piano» nel quale traccia traiettorie che, selezionando e collegando punti, disegnano figure nello spazio del pensiero. Provare a studiare il viaggio di Gabetti significa perciò ragionare intorno ad una modalità importante del pensiero architettonico, un pensiero che – come gli altri, ma più degli altri per le caratteristiche del suo oggetto – si misura, e in qualche modo si costruisce, dentro gli spazi geografici, dando ad essi un ruolo generativo che altre discipline celano maggiormente. Gabetti e il Piemonte sono un caso, straordinario per l’intensità attraverso la quale viene praticato, del rapporto che si instaura tra il pensiero teorico dell’architetto, i luoghi e le loro rappresentazioni. Il libro Torino, Piemonte, Architetti, libro che è il campo di studio di questa indagine, è stato costruito dal suo curatore, Sisto Giriodi, mediante una sapiente operazione «cartografica: alcuni scritti di Roberto Gabetti sono stati collocati all’interno di un «territorio» suddiviso in tre contrade: Torino, il Piemonte, gli Architetti. Disposta in questa nuova «carta» e non ordinata solo cronologicamente, la scrittura di Gabetti mostra come la cumulazione geografica del sapere, il viaggiare come tecnica di studio, siano i procedimenti di una straordinaria riflessione sull’architettura dove il tempo si spazializza e la storia diviene una topologia. Studiare il «viaggio piemontese» di Gabetti significa ragionare intorno ad un pensiero che si costruisce dentro gli spazi geografici, dando ad essi, e alle forme della loro restituzione, un ruolo del tutto produttivo: nelle migliaia di schede raccolte nell’archivio personale di Gabetti, il Piemonte diviene letteralmente un teatro della memoria la cui struttura è assieme geografica e molecolare. La stratificazione geologica, che contraddistingue il «metodo» di Gabetti, esce quindi dai cardini della storia per agire in uno spazio senza tempo dove tutto è simultaneo, dove, come nel Piemonte trasformato in archivio, tutto è, contemporaneamente, a disposizione per sempre nuove costruzioni del pensiero.
2008
9788888149509
Paesaggi Piemontesi. Gabetti & Isola + Isolarchitetti + 9 architetture minori
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