Recensione della mostra "Neoclassicismo in Italia da Tiepolo a Canova", Milano, Palazzo Reale, 2 marzo - 28 luglio 2002. Nelle sale di Palazzo Reale (alcune riaperte per l’occasione) è in corso una grande rassegna sulla produzione artistica della seconda metà del ‘700 in Italia. La mostra definisce nelle intenzioni un ciclo storico concluso, compreso tra l’opera di Tiepolo, il precursore della nuova estetica, e quella di Canova, il sommo artefice del rinnovamento del gusto e affronta il tema da una molteplicità punti di vista. Da quelli più generali e conosciuti, come il rapporto con l’antico e con il paesaggio, a quelli più puntuali e inediti, come il ruolo sociale delle arti e la consapevolezza degli artisti, o la questione della formazione e della scuola. È strano che in una rassegna come questa, con delle intenzioni evidenti di concentrazione e completezza, e che si sforza di costruire, attraverso un percorso che incrocia evoluzione dell’arte e della società, una lettura “etica” e non estetica del neoclassicismo, sia assente (non giustificata) l’architettura.
Neoclassicismo. Un'altra mostra / Malcovati, Silvia. - In: AL. - ISSN 1825-8182. - STAMPA. - 7-8:(2002), pp. 41-41.
Neoclassicismo. Un'altra mostra
MALCOVATI, SILVIA
2002
Abstract
Recensione della mostra "Neoclassicismo in Italia da Tiepolo a Canova", Milano, Palazzo Reale, 2 marzo - 28 luglio 2002. Nelle sale di Palazzo Reale (alcune riaperte per l’occasione) è in corso una grande rassegna sulla produzione artistica della seconda metà del ‘700 in Italia. La mostra definisce nelle intenzioni un ciclo storico concluso, compreso tra l’opera di Tiepolo, il precursore della nuova estetica, e quella di Canova, il sommo artefice del rinnovamento del gusto e affronta il tema da una molteplicità punti di vista. Da quelli più generali e conosciuti, come il rapporto con l’antico e con il paesaggio, a quelli più puntuali e inediti, come il ruolo sociale delle arti e la consapevolezza degli artisti, o la questione della formazione e della scuola. È strano che in una rassegna come questa, con delle intenzioni evidenti di concentrazione e completezza, e che si sforza di costruire, attraverso un percorso che incrocia evoluzione dell’arte e della società, una lettura “etica” e non estetica del neoclassicismo, sia assente (non giustificata) l’architettura.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/1402250
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