Le pietre presentì sulla facciata della chiesa appartengono :i gruppi differenti tra di loro per natura petrografia, provenienza, lavorazione, tipo di impiego e storia di usi. Dal punto di vista geologico rientrano in grande prevalenza nelle due categorie di marmi e arenarie: i primi risultano essere sia di provenienza piemontese sia di importazione e sono quasi integralmente rappresentali da materiali dì spoglio; le seconde sono invece di esclusiva provenienza locale e comprendono molti elementi realizzati appositamente al momento della costruzione della facciata. Altri sono dì retmpiego. e altri ancora sono frutto di integrazioni successive alpe-poca della costruzione. Per quanto riguarda le cave di provenienza, il confronto dei materiali e stato effettuato con campioni di origine accertata e in particolare provenienti da giacimenti s frullali fin dall'antichità; questo ha permesso di classificare i marmi per categorie di omogeneità con margini di incertezza molto ridotti. Un'ulteriore indagine, condotta soltanto sui marmi, ha riguardalo ì segni degli antichi strumenti di lavorazione spesso ancora leggibili sulle su perdei dei reperti. Tenendo conto anche dei raggruppamenti emersi dallo studio petrogratìco, i stato possibile, almeno in alcuni casi, proporre una distinzione ira segni relativi alla prima lavorazione del pezzo antico e quelli di un secondo intervento, probabilmente medievale, resosi necessario al momento del montaggio dei pezzi sulla facciata.
I marmi e le arenarie della facciata: studio petrologico / GOMEZ SERITO, Maurizio - In: San Pietro a Cherasco. Studio e restauro della facciata / MICHELETTO E.; MORO L.. - TORINO : Celid, 2004. - ISBN 9788876615948. - pp. 208-223
I marmi e le arenarie della facciata: studio petrologico
GOMEZ SERITO, Maurizio
2004
Abstract
Le pietre presentì sulla facciata della chiesa appartengono :i gruppi differenti tra di loro per natura petrografia, provenienza, lavorazione, tipo di impiego e storia di usi. Dal punto di vista geologico rientrano in grande prevalenza nelle due categorie di marmi e arenarie: i primi risultano essere sia di provenienza piemontese sia di importazione e sono quasi integralmente rappresentali da materiali dì spoglio; le seconde sono invece di esclusiva provenienza locale e comprendono molti elementi realizzati appositamente al momento della costruzione della facciata. Altri sono dì retmpiego. e altri ancora sono frutto di integrazioni successive alpe-poca della costruzione. Per quanto riguarda le cave di provenienza, il confronto dei materiali e stato effettuato con campioni di origine accertata e in particolare provenienti da giacimenti s frullali fin dall'antichità; questo ha permesso di classificare i marmi per categorie di omogeneità con margini di incertezza molto ridotti. Un'ulteriore indagine, condotta soltanto sui marmi, ha riguardalo ì segni degli antichi strumenti di lavorazione spesso ancora leggibili sulle su perdei dei reperti. Tenendo conto anche dei raggruppamenti emersi dallo studio petrogratìco, i stato possibile, almeno in alcuni casi, proporre una distinzione ira segni relativi alla prima lavorazione del pezzo antico e quelli di un secondo intervento, probabilmente medievale, resosi necessario al momento del montaggio dei pezzi sulla facciata.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/1395242
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