Con curatore siamo soliti intendere una figura afferente alla dimensione culturale delle arti con il ruolo di attribuire un significato ad un insieme di oggetti. Esegeta della produzione artistica, il curatore è pertanto un produttore di significati. Nonostante possa essere ritenuto rilevante il suo impegno ad addentrarsi talvolta in questioni ardue di natura etica ed ermeneutica (si veda l’aura mistica dei temi dalle ultime Biennali) il suo obiettivo non può essere escluso dall’adempimento ad una logica di produzione il cui obbiettivo primo è la massima accumulazione. Il curatore non è più l’ermeneuta, il saggio o il sapiente, ma un tecnico come gli altri a servizio della produzione irriflessa e il suo atto di ri-scrittura si concretizza esclusivamente in un fatto (saggio, articolo, dossier, pamphlet) il cui significato ha rilevanza secondaria poichè avulso da un requisito di scientificità[citaz. critica di Popper, la falsificabilità come convenzione] così come di poeticità. Così intesa, essa è un‘operazione puramente positiva, anti-dialettica, anti-storica e può essere definita: ‘curatoria della superficie’.

Curatori della Superficie 1966-2014 / Dutto, ANDREA ALBERTO; Repellino, MARIA PAOLA; Federighi, Valeria. - STAMPA. - (2015), pp. 128-133.

Curatori della Superficie 1966-2014

DUTTO, ANDREA ALBERTO;REPELLINO, MARIA PAOLA;FEDERIGHI, VALERIA
2015

Abstract

Con curatore siamo soliti intendere una figura afferente alla dimensione culturale delle arti con il ruolo di attribuire un significato ad un insieme di oggetti. Esegeta della produzione artistica, il curatore è pertanto un produttore di significati. Nonostante possa essere ritenuto rilevante il suo impegno ad addentrarsi talvolta in questioni ardue di natura etica ed ermeneutica (si veda l’aura mistica dei temi dalle ultime Biennali) il suo obiettivo non può essere escluso dall’adempimento ad una logica di produzione il cui obbiettivo primo è la massima accumulazione. Il curatore non è più l’ermeneuta, il saggio o il sapiente, ma un tecnico come gli altri a servizio della produzione irriflessa e il suo atto di ri-scrittura si concretizza esclusivamente in un fatto (saggio, articolo, dossier, pamphlet) il cui significato ha rilevanza secondaria poichè avulso da un requisito di scientificità[citaz. critica di Popper, la falsificabilità come convenzione] così come di poeticità. Così intesa, essa è un‘operazione puramente positiva, anti-dialettica, anti-storica e può essere definita: ‘curatoria della superficie’.
2015
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2964566