La rigenerazione urbana, intesa quale processo rivolto non solo alla riqualificazione fisica (urbanistica ed edilizia), ma anche all’inclusione sociale e alla rinascita culturale di parti di città o regioni urbane, in alternativa alle pratiche di trasformazione del territorio fondate sull’espansione del territorio urbanizzato o su singoli interventi di riqualificazione fisica del patrimonio edilizio esistente, richiede una radicale innovazione delle politiche pubbliche e delle pratiche urbanistiche. La letteratura evidenzia che le dinamiche di innovazione sono comunemente caratterizzate da fasi diverse, che alternano processi di diffusione e consolidamento a momenti di stagnazione e arretramento. D’altro canto, gli enti pubblici, ai vari livelli – europeo, nazionale, regionale e locale – hanno investito cospicue risorse finanziarie, cognitive e organizzative per promuovere politiche innovative di rigenerazione urbana, con esiti diversi, che meritano di essere indagati andando oltre l’approfondimento di singoli casi esemplari, assunti come buone pratiche da imitare o indicativi di effetti perversi da scongiurare.Una prospettiva d’indagine che allarghi lo sguardo dal punto di vista spaziale e temporale è essenziale, dunque, per mettere meglio a fuoco difficoltà e potenzialità sottese alle politiche di rigenerazione urbana e proporre adeguati indirizzi d’azione.Questo contributo mira a indagare tali processi ponendo a confronto le esperienze di due Regioni, il Piemonte e la Puglia, entrambe significativamente impegnate negli anni 2000 nella promozione della rigenerazione urbana nell’accezione sopra indicata. Il contributo utilizza una versione modificata dell’approccio noto come “multi-level perspective (MLP)”. Questo consente sia di analizzare le diverse sfere, socio-tecniche, istituzionali e organizzative, che incidono sulle dinamiche di innovazione sia di cogliere il carattere multi-livello dei flussi che, muovendo in direzioni diverse, legano le innovazioni sviluppate in un determinato contesto, da un lato, alle routine cognitive, regolative e operative che orientano le pratiche consolidate di trasformazione del territorio, dall’altro, alle più ampie dinamiche che influenzano il contesto dove si svolgono tali pratiche.Ponendo a confronto le esperienze regionali si cercherà di individuare i diversi fattori che, nei due casi, hanno favorito la stabilizzazione di esperienze innovative di rigenerazione urbana e quelli che hanno portato ad una stagnazione e al declino del loro carattere innovativo. Ciò al fine di suggerire possibili strategie per favorire il consolidamento di pratiche innovative evitando che si spengano o ripieghino verso forme di riqualificazione i cui effetti perversi sono stati già ampiamente sperimentati.

Dinamiche di innovazione nelle politiche regionali di rigenerazione urbana: un’analisi multi-livello delle esperienze del Piemonte e della Puglia / Grassini, L.; Barbanente, A.; Caruso, N.; Pede, E.. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 150-150. (Intervento presentato al convegno Downscaling, rightsizing. Contrazione demografica e riorganizzazione spaziale. XXIII Conferenza Nazionale SIU - Società Italiana degli Urbanisti tenutosi a Torino nel 17-18 giugno 2021).

Dinamiche di innovazione nelle politiche regionali di rigenerazione urbana: un’analisi multi-livello delle esperienze del Piemonte e della Puglia

Barbanente A.;Caruso N.;Pede E.
2021

Abstract

La rigenerazione urbana, intesa quale processo rivolto non solo alla riqualificazione fisica (urbanistica ed edilizia), ma anche all’inclusione sociale e alla rinascita culturale di parti di città o regioni urbane, in alternativa alle pratiche di trasformazione del territorio fondate sull’espansione del territorio urbanizzato o su singoli interventi di riqualificazione fisica del patrimonio edilizio esistente, richiede una radicale innovazione delle politiche pubbliche e delle pratiche urbanistiche. La letteratura evidenzia che le dinamiche di innovazione sono comunemente caratterizzate da fasi diverse, che alternano processi di diffusione e consolidamento a momenti di stagnazione e arretramento. D’altro canto, gli enti pubblici, ai vari livelli – europeo, nazionale, regionale e locale – hanno investito cospicue risorse finanziarie, cognitive e organizzative per promuovere politiche innovative di rigenerazione urbana, con esiti diversi, che meritano di essere indagati andando oltre l’approfondimento di singoli casi esemplari, assunti come buone pratiche da imitare o indicativi di effetti perversi da scongiurare.Una prospettiva d’indagine che allarghi lo sguardo dal punto di vista spaziale e temporale è essenziale, dunque, per mettere meglio a fuoco difficoltà e potenzialità sottese alle politiche di rigenerazione urbana e proporre adeguati indirizzi d’azione.Questo contributo mira a indagare tali processi ponendo a confronto le esperienze di due Regioni, il Piemonte e la Puglia, entrambe significativamente impegnate negli anni 2000 nella promozione della rigenerazione urbana nell’accezione sopra indicata. Il contributo utilizza una versione modificata dell’approccio noto come “multi-level perspective (MLP)”. Questo consente sia di analizzare le diverse sfere, socio-tecniche, istituzionali e organizzative, che incidono sulle dinamiche di innovazione sia di cogliere il carattere multi-livello dei flussi che, muovendo in direzioni diverse, legano le innovazioni sviluppate in un determinato contesto, da un lato, alle routine cognitive, regolative e operative che orientano le pratiche consolidate di trasformazione del territorio, dall’altro, alle più ampie dinamiche che influenzano il contesto dove si svolgono tali pratiche.Ponendo a confronto le esperienze regionali si cercherà di individuare i diversi fattori che, nei due casi, hanno favorito la stabilizzazione di esperienze innovative di rigenerazione urbana e quelli che hanno portato ad una stagnazione e al declino del loro carattere innovativo. Ciò al fine di suggerire possibili strategie per favorire il consolidamento di pratiche innovative evitando che si spengano o ripieghino verso forme di riqualificazione i cui effetti perversi sono stati già ampiamente sperimentati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2899452