Nello studio delle città molte ricerche si sono incentrate sulle trasformazioni. L’attenzione si è soprattutto puntata su quelle in cui hanno preso espressione e forma nuovi disegni, spesso generati da strategie e ambizioni che, d’altra parte, hanno saputo essere anche motore di sviluppo. Una grande forza motrice delle trasformazioni ambientali e urbane è, da sempre, anche quella distruttrice degli eventi disastrosi. Rispetto ai tempi della storia urbana e del territorio, questo tipo di cambiamento catastrofico, sembra anch’esso possedere una sua forza vitale. Traumatici, inevitabili, a volte causati dall’uomo, i disastri si abbattono all’improvviso nello scorrere lento dei tempi della città e delle sue controllate trasformazioni, con una accelerazione straordinaria e dirompente. Fonti di documentazione del disastro e dei suoi lasciti alimentano ambiti di lavoro diversi e diversamente interessati a tali eventi passati. L’articolo presenta attraverso un approccio comparato i casi studio, affrontati con vari approcci disciplinari, nella sezione 'Il rapporto con la mempria'. Esso porta a evidenziare, nelle diversità di luoghi e ambiti, una articolazione che risulta più complessa rispetto alla cronologia di date certe in cui l’evento accadde. Ne fa emergere gli effetti della memoria come elemento proattivo rispetto alla capacità adattiva dell’uomo e delle città di motivare nuovi assestamenti e, in alcuni casi, nuovi sviluppi. In tal senso, l’elaborazione di una memoria collettiva risulta un fattore di mitigazione delle conseguenze del disastro.

Capacità adattiva dei luoghi e delle comunità a seguito di disastri naturali, eventi bellici, e inondazioni: ricerche e casi studio a confronto/ Adaptive Capacity of Places and Communities Following Natural Disasters, War Events, and Floods: Research and Case Studies Compared / Tamborrino, Rosa. - In: ARCHISTOR. - ISSN 2384-8898. - ELETTRONICO. - 7:Supplemento di ArcHistoR 13/2020 : Un paese ci vuole. Studi e prospettive per i centri abbandonati e in via di spopolamento(2020), pp. 317-323. [10.14633/AHR223]

Capacità adattiva dei luoghi e delle comunità a seguito di disastri naturali, eventi bellici, e inondazioni: ricerche e casi studio a confronto/ Adaptive Capacity of Places and Communities Following Natural Disasters, War Events, and Floods: Research and Case Studies Compared

Tamborrino Rosa
2020

Abstract

Nello studio delle città molte ricerche si sono incentrate sulle trasformazioni. L’attenzione si è soprattutto puntata su quelle in cui hanno preso espressione e forma nuovi disegni, spesso generati da strategie e ambizioni che, d’altra parte, hanno saputo essere anche motore di sviluppo. Una grande forza motrice delle trasformazioni ambientali e urbane è, da sempre, anche quella distruttrice degli eventi disastrosi. Rispetto ai tempi della storia urbana e del territorio, questo tipo di cambiamento catastrofico, sembra anch’esso possedere una sua forza vitale. Traumatici, inevitabili, a volte causati dall’uomo, i disastri si abbattono all’improvviso nello scorrere lento dei tempi della città e delle sue controllate trasformazioni, con una accelerazione straordinaria e dirompente. Fonti di documentazione del disastro e dei suoi lasciti alimentano ambiti di lavoro diversi e diversamente interessati a tali eventi passati. L’articolo presenta attraverso un approccio comparato i casi studio, affrontati con vari approcci disciplinari, nella sezione 'Il rapporto con la mempria'. Esso porta a evidenziare, nelle diversità di luoghi e ambiti, una articolazione che risulta più complessa rispetto alla cronologia di date certe in cui l’evento accadde. Ne fa emergere gli effetti della memoria come elemento proattivo rispetto alla capacità adattiva dell’uomo e delle città di motivare nuovi assestamenti e, in alcuni casi, nuovi sviluppi. In tal senso, l’elaborazione di una memoria collettiva risulta un fattore di mitigazione delle conseguenze del disastro.
2020
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