Tempi e modi codificati nella formula del workshop, più o meno esteso temporalmente, determinano possibili ricadute sul territorio di sperimentazioni progettuali che utilizzano scale multiple per produrre soluzioni diversificate. Spesso il workshop è strumento utilizzato per rispondere a domande esterne locali o sovralocali, diviene il primo approccio di immediata condivisione per consolidare rapporti internazionali con università estere (nel mio caso negli Stati Uniti), facendo convergere su uno o più temi selezionati e circoscritti, approcci teorici e pratici, frutto di scuole e culture diverse. Il workshop viene percepito dagli studenti come un'occasione di confronto con casi reali, attraverso i quali è possibile intessere rapporti con le istituzioni o con partners esterni all'accademia, ponendo in relazione aspetti teorici e necessità concrete di possibili trasformazioni. Esperienze internazionali (a Pittsburgh e Detroit) e altre più radicate nei nostri territori, saranno poste a confronto per mettere in luce pregi e difetti di una pratica molto diffusa nell'insegnamento del progetto. Il paper metterà in evidenza le diverse formulazioni di sperimentazioni, i loro programmi e le specifiche scansioni temporali, valutandone esiti e possibili ricadute nel percorso formativo. Le nuove tendenze delle pratiche architettoniche professionali saranno prese in considerazione sullo sfondo, per individuare il sistema di relazioni che intercorrono tra didattica e professione, workshop e concorsi di idee (temi affrontati in molte delle università internazionali, vedi Harvard nell’ Harvard design Magazine, partendo dalla charrette classica).

Oltre i laboratori di progettazione: Tra teoria e pratica / Ingaramo, Roberta. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 226-229. (Intervento presentato al convegno IMPARARE ARCHITETTURA. I Laboratori di Progettazione e le pratiche di insegnamento. VII Forum ProArch tenutosi a Milano nel 16-17 Novembre 2018).

Oltre i laboratori di progettazione: Tra teoria e pratica

Roberta Ingaramo
2019

Abstract

Tempi e modi codificati nella formula del workshop, più o meno esteso temporalmente, determinano possibili ricadute sul territorio di sperimentazioni progettuali che utilizzano scale multiple per produrre soluzioni diversificate. Spesso il workshop è strumento utilizzato per rispondere a domande esterne locali o sovralocali, diviene il primo approccio di immediata condivisione per consolidare rapporti internazionali con università estere (nel mio caso negli Stati Uniti), facendo convergere su uno o più temi selezionati e circoscritti, approcci teorici e pratici, frutto di scuole e culture diverse. Il workshop viene percepito dagli studenti come un'occasione di confronto con casi reali, attraverso i quali è possibile intessere rapporti con le istituzioni o con partners esterni all'accademia, ponendo in relazione aspetti teorici e necessità concrete di possibili trasformazioni. Esperienze internazionali (a Pittsburgh e Detroit) e altre più radicate nei nostri territori, saranno poste a confronto per mettere in luce pregi e difetti di una pratica molto diffusa nell'insegnamento del progetto. Il paper metterà in evidenza le diverse formulazioni di sperimentazioni, i loro programmi e le specifiche scansioni temporali, valutandone esiti e possibili ricadute nel percorso formativo. Le nuove tendenze delle pratiche architettoniche professionali saranno prese in considerazione sullo sfondo, per individuare il sistema di relazioni che intercorrono tra didattica e professione, workshop e concorsi di idee (temi affrontati in molte delle università internazionali, vedi Harvard nell’ Harvard design Magazine, partendo dalla charrette classica).
2019
978-88-909054-7-6
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