Le difficoltà recentemente riscontrate nel reperimento di informazioni relativamente a opere condotte su manufatti vincolati ha costituito motivo di riflessione circa l’importanza di procedere a una sistematizzazione e condivisione dei dati relativi agli interventi di restauro realizzati nel corso del tempo. La necessità di documentare e rendere disponibili le informazioni relative ai metodi utilizzati per la conservazione dei beni non costituisce sicuramente una novità; già nel documento presentato nel 1883 da Camillo Boito al IV Congresso degli Ingegneri e degli Architetti italiani veniva sottolineata l’opportunità di redigere «un resoconto preciso e metodico delle ragioni e del procedimento delle opere». L’importanza di tali operazioni viene ulteriormente ribadita sia nelle Carte del Restauro elaborate in epoche successive, sia in occasione di convegni, nel corso dei quali si fa emergere la necessità di procedere ad una sistematizzazione delle informazioni relative a materiali e tecniche di intervento, in quanto utili a orientare future operazioni di manutenzione e/o restauro degli stessi beni. Oggi, molto è stato fatto in tale direzione, tanto a livello normativo quanto a livello pratico operativo. Da alcuni anni è stato messo a punto un sistema informativo in rete per la documentazione, la progettazione e la gestione dei cantieri di restauro. Esso consente di fatto la raccolta e la sistematizzazione delle informazioni relative a un intervento di restauro: dai rilievi geometrici alle indagini diagnostiche, dalla mappatura del degrado alle tecniche di intervento, dai materiali di archivio alle fotografie. Le sue potenzialità sono molteplici: esso costituisce uno strumento estremamente utile sia alla progettazione di future operazioni manutentive o conservative da compiersi sul medesimo bene architettonico a cui i dati si riferiscono, sia alla valutazione del comportamento nel tempo delle opere di restauro condotte. Tuttavia la mancanza di una norma specifica che ne renda cogente l’utilizzo rischia di vanificare gli sforzi sino ad ora condotti.

Per una più diffusa sistematizzazione delle informazioni relative agli interventi di restauro: il ruolo dell’Università / Mattone, Manuela. - STAMPA. - Restauro: conoscenza, progetto, cantiere, gestione:(2020), pp. 865-871. (Intervento presentato al convegno Restauro: conoscenza, progetto, cantiere, gestione tenutosi a Bologna nel settembre 2018).

Per una più diffusa sistematizzazione delle informazioni relative agli interventi di restauro: il ruolo dell’Università

manuela mattone
2020

Abstract

Le difficoltà recentemente riscontrate nel reperimento di informazioni relativamente a opere condotte su manufatti vincolati ha costituito motivo di riflessione circa l’importanza di procedere a una sistematizzazione e condivisione dei dati relativi agli interventi di restauro realizzati nel corso del tempo. La necessità di documentare e rendere disponibili le informazioni relative ai metodi utilizzati per la conservazione dei beni non costituisce sicuramente una novità; già nel documento presentato nel 1883 da Camillo Boito al IV Congresso degli Ingegneri e degli Architetti italiani veniva sottolineata l’opportunità di redigere «un resoconto preciso e metodico delle ragioni e del procedimento delle opere». L’importanza di tali operazioni viene ulteriormente ribadita sia nelle Carte del Restauro elaborate in epoche successive, sia in occasione di convegni, nel corso dei quali si fa emergere la necessità di procedere ad una sistematizzazione delle informazioni relative a materiali e tecniche di intervento, in quanto utili a orientare future operazioni di manutenzione e/o restauro degli stessi beni. Oggi, molto è stato fatto in tale direzione, tanto a livello normativo quanto a livello pratico operativo. Da alcuni anni è stato messo a punto un sistema informativo in rete per la documentazione, la progettazione e la gestione dei cantieri di restauro. Esso consente di fatto la raccolta e la sistematizzazione delle informazioni relative a un intervento di restauro: dai rilievi geometrici alle indagini diagnostiche, dalla mappatura del degrado alle tecniche di intervento, dai materiali di archivio alle fotografie. Le sue potenzialità sono molteplici: esso costituisce uno strumento estremamente utile sia alla progettazione di future operazioni manutentive o conservative da compiersi sul medesimo bene architettonico a cui i dati si riferiscono, sia alla valutazione del comportamento nel tempo delle opere di restauro condotte. Tuttavia la mancanza di una norma specifica che ne renda cogente l’utilizzo rischia di vanificare gli sforzi sino ad ora condotti.
2020
978-885491-016-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2836689